Riunione di maggioranza con urla e parolacce, sfiorata la… crisi per la nomina di Carlo Costantini al Cope

TERAMO – Semmai il sindaco D’Alberto stesse davvero pensando a un rimpasto di giunta, attraverso le diverse formule dell’azzeramento o dell’allargamento, quanto accaduto ieri sera in riunione dimaggioranza suona come campanello di allarme quantomeno di un nervosismo che trasforma la coalizione di centrosinistra in una polveriera. Sono volate infatti parole grosse tra i presenti, quando si è discusso della possibile nomina alla guida del Cope, che proprio il sindaco aveva portato in maggioranza per la discussione (dai più ritenuta anche mossa tardiva). Proprio sul Cope, il Consorzio Punto Europa di cui il Comune fa parte assieme ad altri partner istituzionali, vibrano le corde di una parte della maggioranza, segnatamente quella a guida Teramo 3.0 (e non soltanto per la grande partecipaione personale del consigliere Giovanni Luzii). A quanto pare, proprio la forza politica della maggioranza rappresentata in consiglio da Luzii, Osvaldo Di Teodoro e la vicesindaco Maria Cristina Marroni, ha proposto la figura di Carlo Costantini, 58enne (proprio oggi) avvocato pescarese, ex parlamentare dell’Italia dei Valori e già candidato sia alla carica di Governatore che di sindaco di Pescara. Il confronto non è stato dei più sereni, secondo quanto riferiscono fonti indipendenti, al punto che sono volate parole grosse proprio tra il sindaco e qualche illustre rappresentante di Teramo 3.0. L’episodio è tornato a stuzzicare quelle diatribe mai sopite, circa il coinvolgimento dei consiglieri e più in generale della spiccata propensione del primo cittadino teramano a far decantare le situazioni piuttosto che prenderle di petto e prendere una decisione. Sta di fatto che gli esponenti del Pd hanno lasciato la riunione e il clima non è tornato sereno, tanto che la possibile nomina è stata messa (anche questa)… in congelatore.