Rimpasto, tutti i veti convergono su Italia Viva (e adesso anche su Dodo). A D'Alberto servirà un secondo giro

TERAMO – Chiuso il primo giro di consultazioni, la strada verso il varo della giunta D’Alberto bis si fa irta, e il sindaco si trova nella necessità di ripartire con un secondo tour. La scelta non è facile, soprattutto se condizionata da veti incrociati, che in questo caso hanno un comune denominatore: Italia Viva. Cambiato il vestito, o se volete il travestimento, la sostanza è sempre la stessa dunque. Dopo mesi di difficile coabitazione, con dissidi più o meno mascherati, o Teramo 3.0 o Italia Viva, sono diventati centrali come discrimine per mantenere la coalizione compatta. Un pò tutti vorrebbero fuori dal rimpasto il movimento. E se fino a ieri si sottolineava soltanto le divergenze che spesso sono venute fuori nel rapporto politico-amministrativo, da qualche ora sembra che il ‘niet’ sia stato rafforzato dalla comparsa di Alfonso ‘Dodo’ Di Sabatino Martina nella delegazione che si è presentata alle consultazioni con D’Alberto. Poco sottolineata da una parte della stampa, la novità, per certi versi clamorosa, sarà di sicuro coerente nel percorso politico di chi l’ha adottata ma decisiva, a quanto pare, per alzare qualche barricata in più, soprattutto in quei gruppi politici che vedono in Tommaso Ginoble e l’ex amministratore di centrodestra ancora forti avversari politici. Senza dimenticare che Dodo alle elezioni si è schierato contro Gianguido D’Alberto con il candidato sindaco Alberto Covelli e che al ballottaggio ha favorito l’apparentamento con Giandonato Morra. Aspetto questo che, anche se superato riguardo alla posizione politica di Mauro Di Dalmazio perchè ‘vestito’ con punti programmatici in comune, sembra essere insormontabile in questa fase.
Il sindaco dunque sembra molto indeciso. La conferma da Cristina Marroni quale assessore intraprendente e che ha riportato a casa qualche buon risultato, è dettaglio di non poco conto che lo attira e lo confonde al tempo stesso. Ma il gruppo stavolta sembra coeso su questo. Gli unici a non aver fatto resistenza sembrerebbero i consiglieri di +Europa, Emiliano Carginari e Ilaria De Sanctis, coerenti con il loro atteggiamento di chi vuole vedere riconosciuto il proprio ruolo e non chiede, e che soprattutto non costruisce il programma politico sulla negazione altrui. Gli ultimi a incontrare D’Alberto sono stati Giovanni Cavallari per Bella Teramo (ancora indeciso sul da farsi, a quanto pare, in attesa di conoscere meglio le scelte del sindaco sulla futura squadra), Mauro Di Dalmazio e Graziano Ciapanna per Al Centro con Teramo, Massimo Speca e Luca Pilotti per il Pd, Dario Luciano Di Dario e Vincenzo Cipolletti per Podemos. Nessuno lo dice, ma quasi tutti hanno fatto intendere il proprio gradimento o meno a Italia Viva, fermo restando che Pd e Podemos hanno chiesto al sindaco la conferma dei propri rappresentanti (Falini, Filipponi e Core per Insieme Possiamo, Mistichelli, Di Padova e Melarangelo presidente del Consiglio per il Pd)