TERAMO – Non bastavano i banchetti nella pubblica piazza per la raccolta delle firme contro la delocalizzazione del nuovo ospedale provinciale: adesso anche quelli della scuola vengono utilizzati per diffondere tra gli studenti la petizione popolare lanciata dal Comitato promotore cittadino che non vuole lo spostamento del Mazzini da Villa Mosca. Ed è comprensibile che scoppia il caos. Il grave episodio si sarebbe verificato al Liceo Classico ieri, ma è stato subito rintuzzato dalla veemente reazione di un nutrito gruppo di genitori e la preside Loredana Di Giampaolo è dovuta intervenire. Stupore e costernazione hanno pervaso dapprima i ragazzi (almeno chi ha chiesto la firma sulla petizione li ha selezionati in base all’età, stando bene attento a individuare i maggiori di 16 anni) e poi mamme e papà: che la politica facesse ingresso nella classi, è infatti cosa che non si ricorda. Il corpo docente si è subito mosso per isolare questa iniziativa, che secondo indiscrezioni raccolte negli ambienti scolastici del Delfico, sarebbe partita da una professoressa che però ha deleato la delicata operazione su una dipendente Ata. La quale avrebbe ovviamente assorbito poi tutte le conseguenze di questa maldestra raccolta di firme.
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