Il sindaco D'Alberto ai teramani: "Con un piccolo sacrificio comune usciremo da questa situazione". Ecco le restrizioni nel Teramano

TERAMO –  Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha diffuso sui social un decalogo di buone pratiche in questo fase dell’emergenza Coronavirus e una sintesi delle restrizioni indicate dal nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, quelle valide anche nelle zone non definite rosse e dunque anche sul nostro territorio. Il sindaco tiene a invitare i suoi concittadini "a rispettare queste regole per almeno una decina di giorni, in maniera tale da ridurre al minimo i nostri spostamenti: sono certo che usciremo da questa situazione, noi non lasceremo indietro nessuno"
"Chiedo pertanto a tutti il rispetto di quanto impartito nel Decreto, innanzitutto per un diritto alla tutela personale ma anche per un dovere di responsabilità verso gli altri. Uscire da casa il meno possibile – dice il sindaco di Teramo -, non frequentare locali pubblici, evitare di ritrovarsi in comitiva per o pranzi o cene, non recarsi al Pronto Soccorso ma raccordarsi col medico di base qualora si dovessero presentare sintomi che creano sospetti. Solo così, controllando anche emotivamente una situazione che non deve creare panico personale né collettivo ma che deve essere vissuta con supremo senso di responsabilità, riusciremo insieme ad uscire da una prova davvero impegnativa".

Ecco la sintesei delle restrizioni (fermo restando tutte le restrizioni previste dal primo Decreto, comprese le scuole chiuse fino al 15 marzo).

"Vi segnalo di seguito le più rilevanti fra le ulteriori più stringenti misure per il contrasto e il contenimento, nonché di prevenzione e informazione, sull’intero territorio nazionale (E QUINDI ANCHE SUL TERRITORIO DELLA NOSTRA REGIONE) del diffondersi del virus COVID-19 aggiunte dall’ultimo decreto approvato:

• sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; 
• sospensione delle attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con applicazione di specifiche sanzioni in caso di mancato rispetto;
• sospensione dell’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
• svolgimento delle attività di ristorazione e bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
• è fortemente raccomandato che il gestore di esercizi commerciali diversi da attività di ristorazione e bar, all’aperto e al chiuso, garantisca l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori;
• sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d);
• le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al Ministero della giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del COVID-19, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni. I casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in condizione di isolamento dagli altri detenuti, raccomandando di valutare la possibilità di misure alternative di detenzione domiciliare. I colloqui visivi si svolgono in modalità telefonica o video, anche in deroga alla durata attualmente prevista dalle disposizioni vigenti. In casi eccezionali può essere autorizzato il colloquio personale, a condizione che si garantisca in modo assoluto una distanza pari a due metri. Si raccomanda di limitare i permessi e la libertà vigilata o di modificare i relativi regimi in modo da evitare l’uscita e il rientro dalle carceri, valutando la possibilità di misure alternative di detenzione domiciliare.
• l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. 
• sospensione delle cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;
• si raccomanda fortemente a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, di cui all’allegato 1, lettera d);
• ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
• divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
• si raccomanda a tutti di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari;
• chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta. Le modalità di trasmissione dei dati ai servizi di sanità pubblica sono definite dalle regioni con apposito provvedimento, che indica i riferimenti dei nominativi e dei contatti dei medici di sanità pubblica; ove contattati tramite il numero unico dell’emergenza 112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione, gli operatori delle centrali comunicano generalità e recapiti per la trasmissione ai servizi di sanità pubblica territorialmente competenti.