Il Pd chiede una deroga alla Regione per la vendita di abbigliamento per bambini

TERAMO – Il Pd teramano chiede alla Regione un’ordinanza per consentire la deroga alla vendita di vestiti per bambini. L’abbigliamento 0-12 e i negozi relativi, non sono stati infatti compresi nell’elenco delle attività che possono restare aperte, dunque il segretario provinciale Piergiorgio Possenti chiede che la vendita possa essere consentita nelle attività che invece possono rimanere aperte.

«L’emergenza che il  nostro  Governo nazionale si è trovato a gestire è sicuramente tra le più difficili e drammatiche dal dopoguerra e ha richiesto l’attuazione di misure via via sempre più restrittive per tutelare un bene di inestimabile valore qual è la salute di ognuno di noi.

Tali misure però hanno distolto l’attenzione dalle esigenze connesse alla prima infanzia e alla nascita rendendo difficile quella che dovrebbe essere una delle esperienze più belle nella vita di coppia: essere neo-genitori e accogliere una nuova vita.

A loro va il nostro pensiero che si concretizza in una vera e propria proposta alla Giunta Regionale, ed in particolare al Presidente della Regione, affinché si possa, attraverso apposita ordinanza, permettere l’acquisto di tutti quegli articoli che non sono stati inclusi negli elenchi dei beni di prima necessità ma che sono estremamente necessari a fronteggiare le esigenze di una nascita o della crescita di un bambino nel periodo 0-12 mesi.

Chiediamo al Governo regionale di prevedere una deroga per la vendita di abbigliamento e articoli per la prima infanzia all’interno di quelle attività che non sono soggette a chiusura perché effettuano anche la vendita di generi alimentari o per l’igiene dei neonati. Si sta verificando, infatti, l’impossibilità per i neogenitori di acquistare il necessario per il nascituro: dai vestiti alle culle ai carrozzini.  Con ordinanza la Regione può ovviare a questo problema, tenendo conto che si nasce anche durante una pandemia, semplicemente consentendo la vendita di più articoli a negozi che sono già operativi per beni di prima necessità»