TERAMO – Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, presidente del Comitato ristretto dei sindaci (con compito di vigilanza sulle autorità sanitarie locali), torna a fare il punto sull’emergenza Coronavirus, fornendo aggiornamenti in suo possesso che la Asl di Teramo, nel suo bollettino giornaliero, non fornisce. Come il numero di medici ed infermieri contagiati, che alla Asl di Teramo sono diventati 70, dei quali 58 nel solo ospedale "Mazzini", dopo la falla che si è creata in Oncologia, con il coinvolgimento di Medicina, Utic, diabetologia e anatomopatologia. I sanitari infettati dal Coronavirus (70 su 418 positivi teramani) rappresentano una percentuale considerevole, il 16,7% del totale, segno che il primo fronte dell’emergenza nel Teramano restano i presidi sanitari della Asl.
La media nazionale dei sanitari contagiati è di circa il 9% (11mila su circa 120 positivi). La media teramana è quasi il doppio di quella nazionale, anche se ben lontana dalle punte del 20-25% toccate a Bergamo e Brescia.
Il primo cittadino, ribadendo la sua linea critica, torna a chiedere maggiore trasparenza e organizzazione alla Asl di Teramo nella comunicazione dei dati dell’emergenza, in modo da fornire ai primi cittadini del territorio strumenti utili, efficaci e rapidi per contenere l’epidemia.
LA SITUAZIONE. «Amici, i dati della giornata odierna evidenziano un incremento dei contagi sia nella nostra Regione (66) che nel territorio provinciale (5). Nel complesso, dall’inizio dell’emergenza, in Abruzzo, sono stati registrati 1563 casi positivi al Covid – 19, tra i quali 418 si riferiscono alla ASL di Teramo».
DATI INCERTI. «In merito ai dati della nostra città, devo purtroppo ribadire l’incertezza sui dati ufficiali comunicati dalla ASL e dalla Regione che stanno mettendo in difficoltà tutti i comuni, non solo il nostro, con l’ulteriore effetto di rendere complessa anche l’organizzazione dei servizi sul territorio, con particolare riferimento al servizio di igiene urbana».
I CASI DEL MAZZINI. «Per il Comune di Teramo, dai singhiozzanti e discordanti dati via via trasmessi, in attesa di comunicazioni contrarie da parte delle autorità sanitarie, si registra un incremento del numero dei casi positivi ancora frutto prevalentemente dall’aumento del numero dei tamponi al personale sanitario e ai pazienti dei presidi ospedalieri, a seguito delle vicende che hanno interessato i nostri ospedali ed in particolare il Mazzini: ad oggi risulterebbe complessivamente un numero totale di casi positivi pari a 80, di cui 10 ricoverati nei presidi di Atri e Teramo e 70 in isolamento domiciliare. Questi ultimi, come tutti i cittadini in sorveglianza attiva sanitaria, sono sottoposti al puntuale monitoraggio quotidiano svolto dal servizio di prevenzione della ASL».
CONTAGI OSPEDALIERI. «Anche sulla base dell’azione che abbiamo svolto nei giorni scorsi, prosegue, seppur tardiva, l’attività di controllo e di argine della diffusione del contagio all’interno dei presidi ospedalieri. Anche qui i numeri sono importanti e meritano una attenzione particolare per prevenire ulteriori rischi e adottare tutte le misure a tutela del personale sanitario e degli ospedali: tra i quattro presidi ospedalieri sono stati riscontarti ad oggi ben 70 esiti positivi, fra cui 58 al Mazzini».
COLONNELLO E TASK FORCE. «L’auspicio è che la nuova task force sanitaria nominata dalla direzione generale possa effettivamente segnare il cambio di passo che abbiamo chiesto e soprattutto dotare la nostra ASL di una guida sanitaria realmente adeguata alla emergenza straordinaria che i nostri territori, e soprattutto l’Ospedale Mazzini quale Presidio provinciale di riferimento HUB a garanzia delle patologie maggiori, urgenti o emergenti, stanno vivendo».
APPELLO ALLA REGIONE. «Ma per fare questo chiediamo che anche la Regione Abruzzo, sul piano sanitario, svolga una più efficace azione di coordinamento tra tutte le province e le relative ASL, definendo un protocollo comune, un’equa e adeguata distribuzione dei dispositivi di protezione, una mappatura delle risorse, anche umane, che consentirebbe di adottare ogni misura necessaria al contenimento del Coronavirus, anche eventualmente attraverso forme di mobilità interne del personale sanitario che consentano di dare risposte alle aziende in maggiore affanno, della pari dignità del diritto alla salute di tutti i cittadini abruzzesi nella lotta al Covid-19. E, per questo insieme alla Regione lavoreremo con forza nei prossimi giorni».
I DIVIETI. «Oggi abbiamo provveduto a prorogare fino al 13 aprile 2020 tutte le disposizioni e le misure applicative e interpretative già adottate dalla nostra Amministrazione in queste settimane e che hanno avuto un efficace riscontro in termini di contenimento della diffusione del contagio e che soprattutto hanno ottenuto una risposta positiva da parte della nostra popolazione che mi sento di ringraziare profondamente. Avevamo già adottato tempestivamente tutto ciò che era necessario per rispondere alle esigenze manifestate dalla comunità locale e pertanto abbiamo solo adeguato coerentemente la scadenza temporale delle misure previste».
"CE LA FAREMO". «Siamo una grande comunità e lo stiamo dimostrando. Facciamolo ancora, meglio e di più, soprattutto in questa fase che è quella decisiva per tornare a riabbracciarci presto. Andiamo avanti così, insieme con lo spirito di solidarietà che ci contraddistingue, e andrà tutto bene! Continuerò ad aggiornarvi costantemente. Un abbraccio sempre più forte, a tutti. Non siamo e non siete soli. Insieme ce la faremo!».