Mariani critico sull'ordinanza di chiusura dei supermercati nei giorni festivi

TERAMO – Il consigliere regionale di Abruzzo in Comune, Sandro Mariani, critico con l’ordinanza di chiusura dei supermercati per Pasqua, Pasquetta e per i giorni festivi varata dalla Regione Abruzzo. Sia per ciò che concerne la chiarezza delle categorie commerciali sulle quali va ad incidere, sia perché a livello nazionale è diffusa la convinzione che limitazioni all’apertura dei supermercati non facciano altro che aumentare i rischi di contagio, con la creazione di file e corse all’acquisto negli orari d’apertura consentiti.

 

«Scrivo questa breve nota – scrive il consigliere Mariani  – a seguito delle tante segnalazioni a me pervenute che mi fanno registrare la necessità di un chiarimento circa l’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n.26 di ieri, 7 Aprile. Il provvedimento emanato da Marsilio dispone la chiusura nei giorni festivi, di tutte le attività abruzzesi di vendita di generi alimentari e di prima necessità, fatte salve farmacie e parafarmacie».  

 

CIBO DA ASPORTO. «L’Ordinanza fa riferimento agli esercizi commerciali di vicinato e alla media e grande distribuzione anche ricompresa nei centri commerciali, ma non dice nulla su quegli esercizi di ristorazione che, pur non potendo somministrare alimenti nei locali delle proprie attività, stanno comunque lavorando tramite consegna a domicilio. Nei giorni di Pasqua e Pasquetta queste attività potranno effettuare o meno le consegne? Non è un problema da poco: i cittadini chiamano per le prenotazioni e i ristoratori devono organizzare il lavoro senza incorrere in sgradite sorprese. Un chiarimento sull’Ordinanza, se estesa o meno alla ristorazione a domicilio, eviterebbe inutili ammende e denunce in un momento già abbastanza difficile».

 

RISCHIO ASSEMBRAMENTI. «In ultimo mi preme segnalare che stabilendo il provvedimento in questione, oltre la chiusura nei festivi, anche un orario rigido di apertura e chiusura delle attività di generi alimentari e di prima necessità nei giorni feriali, come già ampiamente valutato e dibattuto in diverse regioni, potrebbe crearsi un effetto inverso di maggior assembramento durante i ridotti orari di apertura, con minore garanzia del rispetto delle misure di sicurezza che si vorrebbero potenziare».