Covid 19, la temporanea chiusura di Neurologia diventa un altro caso di scontro politico

TERAMO – Reparto di Neurologia chiuso per il tempo necessario a dare modo alle squadre specializzate ingaggiate dalla Asl di sanificare la stanza e l’intero reparto, che riaprirà in giornata. La Asl di Teramo con una nota ha comunicato ciò che è accaduto nelle scorse ore nel reparto del "Mazzini", con un paziente arrivato al Pronto Soccoroso e deceduto per patologie pregresse nel reparto di Neurologia, cui successivamente è stato diagnosticato il Covid 19 tramite tampone. Il decesso del paziente "sospetto", ha fatto scattare il protocollo di ricoirezza Covid 19. Questa la spiegazione ufficiale della Asl di quanto avvenuto:

 

LA NOTA ASL. «In merito al paziente deceduto ieri in Neurologia a Teramo e risultato positivo al Covid-19 – scrive la Asl in una nota ufficiale – si sottolinea che lo stesso era stato ricoverato nella notte tra il 6 e il 7 aprile, dopo essere giunto in Pronto Soccorso a causa di complicanze legate ad una sua patologia pregressa. Come da protocollo, il paziente – pur non presentando sintomatologia riferibile a Coronavirus – era stato comunque sottoposto a tampone, così come tutti i pazienti che vengono ricoverati nei vari Reparti. Il protocollo stabilito dall’Unità di Crisi Aziendale proprio per prevenire il contagio da Coronavirus, prevede poi che, in attesa dell’arrivo del referto del tampone, i pazienti vengano ricoverati in stanze di degenza singole e vengano assistiti da personale sanitario dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale come se stessero trattando un malato Covid positivo. Nel rigoroso rispetto del protocollo, ci si è comportati così anche in questo caso. Successivamente, per procedere ad una sanificazione e sterilizzazione tempestiva, accorta e accurata non solo della stanza di ricovero del paziente, ma di tutto il Reparto di Neurologia, gli altri degenti (tutti già certificati negativi al Covid, sui quali comunque verrà ripetuto prudenzialmente il tampone) sono stati trasferiti nel Reparto di Pneumologia che, nel frattempo, era vuoto. La Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Teramo ha dato ordine di procedere alla sanificazione dell’intera Neurologia che potrà essere riaperta già nella giornata di oggi. Nella certezza di aver dissipato ogni dubbio su quanto realmente accaduto e di aver contribuito a tranquillizzare i cittadini, inviamo alla famiglia del paziente il nostro abbraccio e le nostre più sentite condoglianze».

 

IL CONSIGLIERE MARIANI. Il caso di Neurologia è stato nuovamente occasione di scontro politico sulla gestione sanitaria dell’emergenza Coronavirus alla Asl di Teramo, con il consigliere Sandro Mariani di "Abruzzo in Comune" che è intervenuto con una nota. Per chiedere nuovamente il commissariamento dei vertici della Asl di Teramo, quei nominati dalla precedente giunta di centrosinistra del governatore D’Alfonso, quando Mariani era capogruppo del oprincipale partito di maggioranza, il Pd, e al momento confermati dalla giunta di centrodestra di Marsilio: «Al Mazzini di Teramo siamo all’ennesimo reparto contaminato e chiuso. Dopo oncologia, medicina e contagi di medici e infermieri in numerosi reparti, ora anche neurologia. Il numero di operatori sanitari e pazienti contagiati nell’ospedale del Capoluogo di provincia corrisponde alla quasi totalità dei positivi a Teramo. L’ospedale è il focolaio, tutto questo è inaccettabile. Non c’è una testa che pensa e organizza, né in Regione né in seno alla Asl: questo è il problema che bisogna risolvere prima che si trasformi in dramma. Sono settimane che chiedo un Commissario in grado di affrontare con celerità la situazione: dalla pianificazione dei tamponi all’isolamento dei reparti, dalle strutture per i sanitari a quelle per i positivi, dalla strategia per la prevenzione territoriale all’attuazione di protocolli ospedalieri efficaci.  Sono settimane che Regione e Asl perdono tempo, mostrando tutta l’inadeguatezza nel gestire questa emergenza. Al commissariamento si è preferita la nomina, a supporto della direzione sanitaria di Teramo, di una figura della quale non è noto neppure il curriculum, tanto da spingere ad un accesso agli atti il Coordinamento nazionale dei Medici ospedalieri. Non hanno sortito effetti le mie richieste né quelle di tanti Sindaci che, anche loro da settimane, chiedono punti di riferimento certi e adeguati.  Continua ad essere carente la comunicazione e la mappatura del contagio e sempre più i cittadini percepiscono, giustamente, l’ospedale come un pericolo. Oggi stesso anch’io presenterò un accesso agli atti e continuerò in ogni azione possibile e percorribile per garantire a operatori sanitari e cittadini l’attenzione e la sicurezza che meritano».