Scuolabus e asili nido, come fare per le rette da pagare durante l'emergenza?

TERAMO – Asili nido e scuolabus, che fare con le rette da pagare ai tempi dell’emergenza Coronavirus? Il problema che incide notevolmente sulle famiglie per la cura dei più piccoli è stato oggi al centro di due interventi politici, uno a livello comunale da parte del coordinatore di “Futuro In” Giovanni Battista Quintiliani, l’altro a livello regionale da parte del consigliere del Pd Antonio Blasioli, entrambi contro la politica che dovrebbe decidere: il sindaco Gianguido D’Alberto da una parte e il governatore Marco Marsilio dall’altra, accusati in entrambi i casi “di non fare nulla” sul tema.

 

SCUOLABUS. Per “Futuro In”, forza d’opposizione in Comune, l’amministrazione del sindaco Gianguido D’Alberto dovrebbe restituire alle famiglie il 40% della tariffa per gli scuolabus. «Nessuna proposta per il futuro, nessuna idea di come affrontare la riapertura, nessuna mano tesa alle tante famiglie che convivono con lo spettro della cassa integrazione, se dipendenti, o con prospettive molto più buie, se autonomi, eppure continuano a pagare tasse e balzelli. Colpisce che nessuno della maggioranza ed il sindaco D’Alberto in primis, si sia preoccupato di alleggerire il carico fiscale ed impositivo alle famiglie teramane, quantomeno per quei servizi che ad oggi, per forza maggiore, non trovano il giusto adempimento, come ad esempio il servizio scuolabus. Difatti nei mesi di marzo ed aprile nessuno dei quasi 400 teramani che hanno corrisposto per l’intero la tariffa ha potuto usufruire del trasporto scolastico e immaginiamo che la situazione sarà la medesima anche per i mesi di maggio e giugno. Caro sindaco D’Alberto da lei non abbiamo sentito una parola su questa vicenda, peraltro, l’unica di cui, a differenza di tutte le altre sulle quali ha pontificato, potrebbe operativamente occuparsi dato che dipende dagli uffici del Comune di Teramo decidere su un eventuale rimborso alle famiglie. Ebbene allora glielo suggeriamo noi: faccia disporre il rimborso immediato del 40% della tariffa alle famiglie che hanno pagato per un servizio, quello del trasporto scolastico, del quale, per forza maggiore, non hanno usufruito per i mesi di marzo ed aprile e non usufruiranno per i mesi di maggio e giugno. Dia un segnale concreto di equità, lo chiediamo per i nostri concittadini».

 

ASILI NIDO.  “In questi giorni in cui si progetta la cosiddetta fase 2, si fa sempre più consistente il dibattito sul futuro dei bambini, sul ritorno alla “normalità”, le difficoltà che incontreranno le famiglie nella gestione dei figli una volta che si dovrà tornare a lavoro e su come supportare gli asili nido a rischio fallimento. Temi su cui oggi tutti si interrogano,eccetto il governo di centrodestra della Regione Abruzzo, che non una proposta ha ancora avanzato in tal senso e che, anzi, ha bocciato quella presentata dal Pd”. Con queste parole il consigliere regionale Antonio Blasioli interviene per denunciare il silenzio del governo regionale sul futuro delle strutture private e convenzionate. “Le strutture che offrono servizi e formazione ai bimbi nella fascia da 0 a 6 si trovano in gravi difficoltà e molte di queste, nel tentativo di sopravvivere fino alla riapertura, sono costrette ad esigere le rette, nonostante molte famiglie non possano saldare. Il Pd regionale si è subito attivato, chiedendo prima di mettere a disposizione uno stanziamento “ad hoc” che desse respiro ad un settore di servizio così strategico e poi con un emendamento alla Legge regionale. Ma il governo Marsilio ha fatto orecchie da mercante. Durante l’ultimo Consiglio Regionale, poi, la nostra proposta di emendamento alla L.R. 9/2020 appena varata, che teneva conto di questo delicato scenario, è stata bocciata». «Alla luce di tutto ciò, non è pensabile che Marsilio continui a chiudere gli occhi davanti al dramma sociale e economico che ci si prospetta. Noi consiglieri e rappresentanti del Pd abruzzese siamo in contatto costante con i nostri parlamentari, affinché nel prossimo decreto Cura Italia siano presi provvedimenti seri  per garantire la sopravvivenza degli asili nido, ma nel frattempo la Regione Abruzzo può e deve intervenire». «La Regione Lazio, ad esempio, è intervenuta con circa 6 milioni di euro complessivi a sostegno degli asili nido, sia pubblici o convenzionati sia privati accreditati ma non in convenzione, sospesi a seguito dell’emergenza Covid».