In Abruzzo al mare dal 1° giugno, ma solo se con spiagge libere in sicurezza

TERAMO – Quali saranno le linee guida generali che balneatori e operatori turistici dovranno adottare in vista della apertura della stagione estiva e quale tipo di affidamento, vigilanza e controlli saranno adottati relativamente alle spiagge libere per garantirne la fruibilità in sicurezza da parte del pubblico? Queste le tematiche al centro della riunione che ha avuto luogo questa mattina all’Aquila tra la Regione, con il governatore Marco Marsilio, amministratori di comuni costieri, balneatori e associazioni di categoria e datoriali che operano nel settore del turismo balneare. All’incontro, hanno partecipato anche gli assessori regionali Mauro Febbo (Turismo) e Nicola Campitelli (Demanio Marittimo). 

 

SPIAGGE LIBERE. A proposito di spiagge libere, Marsilio ha richiamato l’attenzione sul fatto che, non essendo disponibile un budget specifico, "non sarà facile mettere in piedi in pochi giorni un’organizzazione per eseguire controlli puntuali e capillari in modo da rendere sicuri e accessibili questi arenili”, ma che comunque la messa in sicurezza si rende necessaria per la sicurezza dei fruitori. 

 

TURISMO BALNEARE. “Dopo le industrie del manifatturiero che rivestono un grande ruolo strategico a livello nazionale e internazionale", ha detto Febbo, "c’è la necessità, oggettivamente riconosciuta da tutti, che anche il comparto delle imprese del turismo riparta al più presto, che con la sua capacità di generare il 13-14% del prodotto interno lordo, fa da traino ad altri settori come quello della ristorazione, del commercio e dell’agricoltura". 

 

TURISMO DOMESTICO. Secondo l’assessore, a causa dell’emergenza sanitaria in atto che vieta gli spostamenti da uno stato all’altro e da una regione ad un altra se non per comprovati motivi di urgenza o di salute o di lavoro, il turismo, sia balneare che interno, potrà contare quest’anno solamente sulle presenze ‘domestiche’ essendo ridotto a zero il tasso delle presenze straniere. 

 

LINEE GUIDA NAZIONALI. Tra le linee guida che saranno emanate dal Governo per l’utilizzo delle spiagge in concessione, quali il rispetto del distanziamento interpersonale, i percorsi di accesso alla spiaggia, il salvamento, il posizionamento degli ombreggi e l’uso dei punti di ristoro, Febbo ha previsto che ci saranno anche quelle relative alle spiagge libere, la cui sicurezza rappresenta un ostacolo alla riapertura degli arenili; Febbo: "se non si superano questi problemi, il Governo non ci riaprirà gli arenili il primo di giugno, data che è stata individuata dallo stesso Governo". 

 

SICUREZZA BAGNANTI. Campitelli ha ricordato che in sede di conferenza dei presidenti delle Regioni e Provincie Autonome è stato approvato all’unanimità un documento, attualmente al vaglio del Governo nazionale, nel quale viene individuata una serie di punti strategici per pianificare la riapertura della stagione e per garantire la piena sicurezza del cittadino quando si reca su una spiaggia. «Sono d’accordo sulla necessità di proibire sulle spiagge qualsiasi forma di pratica sportiva». Negli stabilimenti ove sussistano punti di ristoro come bar o ristoranti, i pasti potranno essere consumati esclusivamente sotto gli ombreggi». Il sindaco di San Salvo ha proposto di riconoscere un sostegno economico ai comuni per il controllo delle spiagge libere: a fronte di questo, propone di affidarne il controllo a personale qualificato con facoltà di comminare multe a carico di eventuali trasgressori; propone anche di consentire la balneazione solo nel limite delle acque sicure onde ridurre la possibilità di dover intervenire su bagnanti in difficoltà.

 

CANONI DEMANIALI E CONCESSIONI. Campitelli ha parlato della proposta delle Regioni al Governo dell’annullamento dei dei canoni di concessione o, in subordine, di applicare la sospensione del 50 per cento. Inoltre, l’assessore al demani marittimo ha chiesto in sede di Conferenza delle Regioni la salvaguardia e la piena applicazione della Legge n. 145/2018 cosiddetta "Legge Centinaio" per l’estensione a 15 anni per le concessioni del demanio marittimo. «A fronte della previsione di un drastico calo del fatturato, viene chiesta la riduzione o l’abolizione temporanea dei canoni concessori». Chieste tutele in favore dei lavoratori del settore che al tempo del primo Dpcm non erano ancora stati assunti e che ora non ricevono alcun tipo di sostegno. A fronte delle difficoltà economiche in cui versano parte degli operatori chiamati ad affrontare le spese di messa in sicurezza, viene chiesto un risarcimento a fronte di un conto consuntivo da produrre a fine stagione estiva.

 

RUOLO COMUNI. Campitelli: "Oggi le spiagge libere sono a carico dei comuni e se così deve essere anche in questo momento, occorrono risorse anche economiche per aiutare i comuni". Queste le principali esigenze e proposte avanzate da amministratori pubblici, associazione e operatori presenti.

 

DA CHIARIRE. «Vogliamo contribuire a contenere il disagio, ma siamo in attesa di linee guida chiare e precise da applicare per tempo all’interno delle strutture, come distanze tra gli ombreggi, quantità di lettini e sedie per ogni chalet, percorsi di accesso, utilizzo degli spazi comuni, per ogni garanzia a tutela degli utenti e del personale; – se perdura questo stato di incertezza, non saremo in grado di adottare le misure necessarie, con la conseguenza che non possono essere accettate le prenotazioni da parte degli utenti, che si rivolgono altrove».

 

CONFRONTO. Proposto un tavolo di coordinamento tra Regione, i 19 comuni costieri, le associazioni e le aziende balneari a scopo di monitoraggio delle misure di sicurezza e per mettere tempestivamente a punto eventuali azioni correttive.