Sequestrate mascherine "made in Piemonte", prodotte da cinesi, in Val Vibrata, per la Regione Piemonte

TERAMO – Nel bel mezzo delle difficoltà di approvvigionamento di Dpi di questi giorni, la Guardia di Finanza di Teramo ha sequestrato 126mila mascherine di tipo chirurgico, prodotte per conto della Regione Piemonte, anche da cinesi, in due aziende della Val Vibrata, che sulla confezione indicavano “prodotto e confezionato da aziende piemontesi”. 

 

A differenza delle precedenti occasioni, le Fiamme Gialle di Teramo non hanno contestato prezzi da speculazione, frodi oppure l’assenza di requisiti e certificazioni sulle mascherine da parte dell’Iss, bensì il fatto che la dicitura riportata sulle confezioni non fosse veritiera per la provenienza del prodotto, il che costituisce una violazione al Codice del Consumo del 2005.

 

L’operazione della Tenenza di Nereto è stata compiuta in un’azienda di Sant’Egidio alla Vibrata, dove sono state rinvenute le 126.600 mascherine irregolari prodotte in sub appalto per conto della Regione Piemonte, e in una seconda azienda di confezionamento gestita da cinesi, sempre in Val Vibrata.

 

Già dalla fine di marzo la Regione Piemonte del presidente Alberto Cirio aveva lanciato una task force per la produzione “fai da te” dei Dpi (guanti, mascherine, camici) necessari per l’emergenza Coronavirus, puntando sulla riconversione di numerose imprese piemontesi per la produzione di materiale certificato dalle università e dai politecnici piemontesi, in modo da creare una filiera propria. Il sequestro della Finanza teramana mostra che qualcosa nella filiera piemontese dev’essere andato storto rispetto all’idea originaria.