Sisma, qualcosa si muove con il ‘Decreto semplificazioni’

Il Commissario Legnini annuncia deroghe urbanistiche e procedure più snelle per la ricostruzione pubblica (scuole comprese)

TERAMO – Deroghe urbanistiche in tutti i comuni del cratere, certificazioni di conformità urbanistica sui titoli legittimi degli edifici preesistenti, procedura negoziata nella ricostruzione pubblica e dunque anche le scuole per quei lavori sotto la soglia comunitaria di 5,35 milioni di euro, quelli sulle chiese (sempre sotto soglia) secondo le regole della ricostruzione privata, più ampi poteri per il Commissario per le opere pubbliche particolarmente complesse e nei centri storici colpiti dal sisma, raccordo tra legislazione ordinaria e speciale sulla ricostruzione, che attribuisce ai cittadini e alle imprese la facoltà di optare, in ogni caso, per la disciplina più semplificata. 

Sono alcune della novità ricomprese all’interno del ‘Decreto semplificazioni’,  il cui testo è stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. Ne dà notizia il Commissario della Ricostruzione, Giovanni Legnini, che esprime soddisfazione per “delle prime importanti risposte attese, alle quali dovranno seguire quelle sul personale, i professionisti, lo sviluppo economico che il Governo si è impegnato a varare con il prossimo decreto”.

 Con il decreto si dà attuazione ad un primo importante pacchetto di misure, che erano state proposte dal Commissario e condivise con Presidenti di Regione, Sindaci, Diocesi, professionisti e associazioni dei cittadini, per accelerare e dare una spinta decisiva alla ripartenza del Centro Italia. “La ricostruzione pubblica e quella privata potranno trarre un beneficio molto grande dalle norme di semplificazione di carattere generale sia urbanistiche che di affidamento dei lavori pubblici e da quelle specifiche per il sisma contenute nel Decreto Semplificazioni“, sottolinea il Commissario Legnini, secondo il quale “con questi ultimi interventi di legge il quadro normativo che regola la ricostruzione è sensibilmente migliorato. Va ora completato con alcuni provvedimenti, che saranno definiti nei prossimi giorni in un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi e con il MEF , per avviare la stabilizzazione del personale e prorogare i rapporti in essere, fornire risorse stabili al sostegno delle attività produttive, rivedere i compensi dei professionisti, garantire le entrate dei comuni, e la proroga dello stato di emergenza, che scade a fine anno”. Queste misure potranno trovare spazio nel prossimo Decreto legge annunciato dal Governo, che potrà essere varato una volta ottenuta dal Parlamento l’autorizzazione ad aumentare il disavanzo pubblico del 2021.