Acqua Gran Sasso: D’Alberto chiede poteri per commissario

Il sindaco di Teramo critica anche la prima riunione del tavolo dopo circa un anno

TERAMO – Garantire al commissario straordinario veri poteri e chiarire le priorità di tutela. E’ quanto chiede a gran voce il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, dopo la prima seduta della cabina di coordinamento per la verifica degli interventi di messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. Seduta definita dal primo cittadino come “un paradosso, perché si tiene dopo un anno dall’insediamento del commissario“.

Nell’evidenziare il ritardo nella sua convocazione D’Alberto parla di una “situazione di criticità che è totalmente in contraddizione con la stessa istituzione della figura commissariale“. Ad oggi, infatti, per il sindaco di Teramo, non ci sarebbe ancora nessuno dei tre presupposti necessari affinché il commissario possa espletare al massimo le proprie funzioni: risorse umane e finanziarie straordinarie e adeguate alla situazione; rapidità delle procedure; poteri veri.

Sul primo punto dopo un anno siamo ancora fermi – commenta D’Alberto – sul secondo, rileviamo che non c’è neppure una sede, una struttura amministrativa e sulle stesse risorse finanziarie, da noi ritenute sin dall’inizio insufficienti, c’è ancora una certa lacunosità; sul terzo: rapidità inesistente, anzi stiamo andando a rilento e non sono stati attribuiti poteri straordinari al commissario. Siamo al paradosso che c’è la normativa speciale che sta accelerando le procedure mentre la struttura commissariale rischia di essere ancora più lenta. E’ una situazione totalmente insostenibile e inaccettabile; stando così le cose, si poteva tranquillamente lasciare che a gestire le criticità fossero gli organi ordinari perché è evidente che stiamo rischiando di incappare in un ‘deja vu’, in qualcosa già visto in passato“.  Da qui la richiesta di un immediato cambio di passo.