Il Cas di Civitella sarà smantellato. La sindaca: “Sono preoccupata, voglio garanzie”

In prefettura si “rivaluta” il presidio ma il centro ha le ore contate. Del fuggiasco nessuna traccia ormai

CIVITELLA DEL TRONTO – Il Cas di Rocche di Civitella sarà smantellato, appena ci sarà l’augurata notizia che il secondo tampone sui migranti trovati positivi (e asintomatici) sono diventati negativi. E’ quanto si interpreta dall’esito della riunione tenutasi questa mattina in prefettura a Teramo, convocata dal prefetto all’indomani della fuga di uno dei migranti bengalesi contagiato e che aveva da poco concluso la quarantena.

Mentre lo straniero ha fatto perdere le sue tracce e il tavolo operativo mattutino delle forze dell’ordine ha deciso per una “rivalutazione ed approfondimento” della sorveglianza dell’area attorno al sito (privato) della Rocca dei Borboni a Rocche, dove è ospitato il Centro di accoglienza nell’occhio del ciclone, la sindaca Cristina Di Pietro si dice “ragionevolmente preoccupata della situazione” e chiede “garanzie per i cittadini, sia per loro sicurezza che per la loro salute”.

La polemica. vecchia: perché questi migranti sono stati inviati a Civitella senza alcun controllo sanitario preventivo, nonostante la normativa anti Covid prevede espressamente test sanitari? Con un errore del genere a monte, qualsiasi altra evenienza come quella verificatasi in queste ultime ore – dopo l’esplosione del caso, con oltre la metà dei migranti accolti risultati positivi al tampone -, non può far altro che aggravare la situazione.

Per questo motivo, oltre a rafforzare il presidio di controllo delle forze dell’ordine all’interno e all’esterno del Cas di Rocche, si sta valutando la possibilità che il centro venga smantellato una volta accertata la negatività a secondo test e dunque l’utilità dell’isolamento domiciliare in quarantena imposto ai migranti.