Scompare Daverio, sua l’idea del Museo della Fantasia al Castello della Monica

Il critico d’arte 71enne è morto nella nottata a Milano. Era un amico ed estimatore di Teramo

TERAMO – E’ morto nella notte a Milano lo storico dell’arte Philippe Daverio, lo ha reso noto la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah. Docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, aveva 71 anni. 

Daverio è molto conosciuto negli ambienti culturali teramani. Il suo nome, oltre come ospite in diverse manifestazioni organizzate negli anni passati, è legato alla ristrutturazione del Castello della Monica e alla sua idea di Museo della Fantasia. Amico degli intellettuali teramani, in particolare dell’ex direttrice dei civici musei Paola Di Felice e del regista teramano figlio d’arte Marco Chiarini, fu il sindaco Maurizio Brucchi a coinvolgerlo nell’iniziativa del ristrutturando castello cittadino er pe queste fu a Teramo diverse volte, tra il 2014 e il 2015, e di recente anche a Roseto nel 2019 a Villa Paris.

Intellettuale di straordinaria umanità – così il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini -, un capace divulgatore della cultura, uno storico dell’arte sensibile e raffinato. Con sagacia e passione, ha accompagnato le italiane e gli italiani nell’affascinante scoperta delle architetture, dei paesaggi, dell’espressione creativa, degli artisti, delle fonti del nostro patrimonio culturale. Tutto questo era Philippe Daverio, un uomo di cui ho sempre apprezzato la grande intelligenza e lo spirito critico e che già manca a tutti noi“.

Con Philippe Daverio scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni“. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato sulla sua pagina Facebook lo storico dell’arte. “Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L’ho visto all’opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero“.