Rocca Santa Maria, il cluster fa paura: il sindaco chiude il paese alle 22

Ordinanza per arginare i nuovi casi che adesso sono 10 dopo il compleanno Covid: attesa per altri 12 tamponi

ROCCA SANTA MARIA – Il sindaco di Rocca Santa Maria anticipa i tempi e firma l’ordinanza che blocca l’attività commerciali di bar, ristoranti e negozi alle 22 e impone l’obbligo di mascherina anche all’aperto durante tutta la giornata. Il cluster che ha portato a 10 il numero dei casi positivi in questo piccolo centro della montagna teramana, dopo una festa di compleanno con la festeggiata positiva al Covid, deve essere tenuto sotto controllo: e Lino Di Giuseppe ha deciso di arginare i movimenti e i possibili assembramenti con regole che vietano l’organizzazione di feste, di praticare sport di contatto e apre gli uffici comunali soltanto su appuntamento.

Non si tratta di una zona rossa – ha detto il primo cittadino – ma di un provvedimento che vuole arginare una emergenza del momento e che spero possa concludersi al massimo tra qualche giorno”.

Nelle prossime ore sono attesi i risultati di almeno altri 12 tamponi, tutti relativi a residenti che hanno preso parte alla famigerata festa di compleanno in un ristorante di Teramo: è forse questo l’origine del cluster dove il paziente 1 sarebbe l’infermiera rosetana che lavora in una Rsa di Giulianova: tra gli invitati, e i conseguenti 50 pazienti in isolamento domiciliare, molti residenti di Rocca Santa Maria. Al momento soltanto due pazienti risultano ricoverati in ospedale e tra questi un adolescente le cui condizioni vengono seguire con particolare attenzione.
La novità di Rocca accompagna gli sviluppi emergenziali su un altro fronte, quello dell’ospedale Mazzini di Teramo.

La Asl di Teramo torna a chiudere i reparti alle visite dei pazienti, dopo la positività di un medico e di sei pazienti distribuiti tra la neurochirurgia e la nefrologia. La recrudescenza dei contagi non evita il posto che nei mesi del lockdown ha fatto preoccupare non poco l’intera comunità per la vasta diffusione del virus. Nei quattro presidi ospedalieri si torna dunque a blindare i reparti, in attesa di verificare l’estensione dei contatti dei nuovi casi rilevati.

Test decisivi saranno anche quelli, eseguiti questa mattina nel centro di contrada Casalena, su 6 tra insegnanti ed educatori del Convitto Delfico, nei giorni scorsi salito all’attenzione delle cronache per un caso di positività nel corpo docente.