La rivolta delle donne antifasciste rivive in una targa

Celebrata l’aggressione del ’43 a una spia dei tedeschi in piazza del Carmine: l’itinerario della resistenza parte da qui

TERAMO – Fu eclatante l’episodio, in quel settembre 1943 che avrebbe datò il là alla ribellione partigiana partendo proprio da Teramo. Due donne teramane, le tante assieme ai bambini rimasti in città dopo la partenza degli adulti per le montagna di Bosco Martese, reagirono all’ennesimo insulto alla popolazione da parte di un fascista stipendiato dalle forze di occupazione per fare la spia: sorpreso a dare informazioni ai tedeschi in piazza Martiri, fu affrontato proprio davanti ai soldati nemici e aggredito a colpi di zoccoli, fino a linciarlo in pubblica piazza.

Teramo antifascista ha ricordato questa mattina Clara De Cicco e Leonilde Di Felice che reagirono al tradimento che intendeva far scoprire l’ammassamento delle forze della resistenza a Bosco Martese: quell’informazione in ogni caso non servì a dare un vantaggio ai tedeschi, simbolicamente il via alla battaglia epica della resistenza teramana fu dato proprio da questo segnale di piazza del Carmine e portò alla sconfitta dei nazi-fascisti.

Il gesto di rabbia popolare è stato commemorato con una targa proprio nella piazza dove avvenne la rivolta: parte da qui ‘l’itinerario della resistenza’ voluto dalla forze antifasciste, cui ne seguiranno altre a partire da Villa Capuani, al Mulino de Jacobis, a Imposta ed Ara Martese, sul percorso che porta a Bosco Martese, dove in mattinata la manifestazione è proseguita con la commemorazione della battaglia, con un corteo, l’assemblea e il pranzo sociale.