No al cemento a Propezzano: “Resti rurale l’area dell’antica Abbazia”

Parte dal mondo imprenditoriale del vino l’alzata di scudi a difesa di un prezioso patrimonio culturale

MORRO D’ORO – No al cemento sul piazzale dell’antica Abbazia di Santa Maria di Propezzano a Morro d’Oro. Dopo Paolo De Strasser interviene anche Enrico Cerulli Irelli, presidente del consorzio dei vini ‘Colline Teramane’, per chiedere il rispetto dei luoghi e della loro storia.

La finalità dell’iniziativa, che raggruppa imprenditori e cittadini in un costituendo comitato ‘Savepropezzano’, è quella di aprire un tavolo di lavoro per la revisione del progetto di ‘valorizzazione ai fini culturali e turistici del sagrato adiacente l’Abbazia monumentale, dove di recente è stato aperto un cantiere, i cui lavori sono stati repentinamente interrotti dalla Soprintendenza ai beni culturali a causa della scoperta di alcuni reperti archeologici.

La sindaca di Morro D’Oro, Romina Sulpizi si è già detta disponibile alla revisione del suddetto progetto, visto anche il generale e netto dissenso nei confronti della tipologia e della finalità dei lavori in corso. I componenti del Comitato hanno fatto propria la posizione dell’architetto Paolo Savini de Strasser, proprietario dell’azienda vitivinicola Abbazia di Propezzano, che ha sede nel complesso architettonico antistante il piazzale. Egli contesta, infatti, la necessità di urbanizzare un complesso architettonico di grande valore artistico che ha conservato nel tempo il proprio carattere rurale:

Bisogna resistere alla tentazione di aggiungere ed imparare a togliere, manutenere, accomodare. Tutto ciò che nel tempo si è reso necessario ed è spontaneamente comparso deve essere capito, incluso in un disegno leggero. E’ il segno della vita lenta del piazzale di Propezzano”.

Analoga la posizione di un altro imprenditore del settore vitivinicolo, Enrico Cerulli Irelli, presidente del Consorzio di tutela Vini Colline Teramane Docg: “L’apertura del cantiere ha fatto emergere tutta la delicatezza di andare a modificare l’equilibrio paesaggistico e monumentale del luogo interessato e rilevo con soddisfazione che il dialogo è rimasto aperto e che le parti interessate sono propense a riunirsi per rivalutare la natura e l’opportunità dell’intervento. A nome del Consorzio, invito dunque al raggiungimento di una soluzione che possa essere una giusta sintesi delle varie esigenze, ricordando l’importanza di preservare e valorizzare l’integrità del paesaggio rurale e dei beni storici ed architettonici che in esso si sono preservati fino ad oggi e che costituiscono un elemento distintivo del nostro territorio”.

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