Ma le scuole riaprono? In molte regioni no

In Friuli e Veneto restano chiuse, in Campania non prima del 18, in Liguria fino alla prossima settimana

TERAMO – Mentre tutto il fronte parlamentare del Movimento 5 Stelle preme sulle “coscienze” e chiama in causa la “responsabilità” o “l’urgenza nazionale” perché si riaprano le scuole il 7 gennaio, cresce il fronte dei contrari a un ritorno in presenza nelle aule degli istituti superiori.

Molti, come gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità (“riapertura accompagnata inseparabilmente da accorgimenti come ventilare le aule, tenere la mascherina, distanziamento e igiene delle mani”) e il virologo Pregliasco (“Cautela su riapertura o rischio di richiudere tutto”), intervengono con pareri, altri, governatori ed esecutivi regionali, lo fanno con ordinanze.

Ecco allora che si profila un altro ‘scontro’ istituzionale con il Governo regionale, sulla scorta di quanto già accaduto con l’Abruzzo. Il Friuli Venezia Giulia ha disposto la chiusura delle lezioni fino al 31 gennaio, in Campania si torna a scuola l’11 ma solo per le scuole dell’infanzia e due classi delle elementari, mentre per le superiori si valuterà il 18 gennaio. In Liguria, Toti si dice scettico sulla riapertura e intanto chiude il 7 e l’8 gennaio, in Veneto scuole chiuse.

I sindacati chiedono di essere convocati dal Governo per discutere del problema, ma intanto fanno sapere della loro completa contrarietà alla riapertura, nel mentre l’Istituto Superiore di Sanità fa sapere che da agosto l’11% dei contagi è in età scolare (3-18 anni) ma che nelle scuole si è registrato appena il 2% di focolai del virus.