Vescovo e sindaco salutano il ritorno a Castelli del suo presepe

Dopo un mese trascorso in piazza San Pietro, accoglienza festosa anche degli studenti del Liceo artistico

TERAMO – “Siamo un pò tutti ancora tutti increduli per quello che abbiamo vissuto, perché la Provvidenza ha voluto questo invito da parte della Santa Sede a portare il presepe monumentale a piazza San Pietro“: il vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, ha salutato così il ritorno a casa del presepe monumentale di Castelli dopo essere rimasto esposto per un intero mese in piazza San Pietro al Vaticano, al centro della cristianità mondiale.

Certamente resterà negli annali della vita della scuola, della città, della Diocesi – ha proseguito il vescovo Leuzzi – perché è stato evento che ha coinvolto tutta la Chiesa cattolica nel mondo intero che ha guardato al presepe di Castelli come segno di una testimonianza e di una fede che nella dimensione artistica rivela che Gesù Bambini Gesù non vuole stare nel presepe ma vuole vivere in mezzo a noi e quel suo atteggiamento nella mangiatoia di voler essere in cammino è segno, da parte di coloro che hanno pensato e realizzato il presepe, che sta ad indicare che la loro fede non vuole essere limitata a una esperienza puramente monumentale ma vuole essere un invito a incontrare il Signore nella propria vita“.

A Castelli il Tir che riportava il presepe all’Istituto d’Arte per il Design, è stato accolto dagli applausi dei residenti che lo conoscono bene e da un comitato di autorità invitati dal sindaco Rinaldo Seca. Protagonisti anche i tanti studenti dell’Istituto, i cui predecessori nell’arco di 10 anni realizzarono questa opera monumentale in ceramica.

Il presepe nel periodo di esposizione ha sollevato anche critiche sulla sua ‘originalità’ non apprezzata fino in fondo, anche se da una minoranza di persone: “Non saranno queste poche critiche – ha detto il sindaco Seca – a rovinarci questo momento storico, soprattutto per il Liceo artistico, una scuola di 114 anni di vita, che ha un patrimonio enorme e una tradizione secolare come Castelli: diciamo che tutto questo è servito anche per spiegare quanto sia importante per la nostra Comunità. Noi dopo due terremoti ripartiamo da questo e da questa esperienza di Natale che è stata stupenda per noi”.

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