Teramo sconfitto: il Potenza affonda tre colpi nella difesa biancorossa

Primo stop al Bonolis: illude il vantaggio di Bombagi. Nuovi infortuni per Birligea e Di Matteo

TERAMO – Aveva ingannato, in avvio di partita, la rete di Bombagi. Troppa facile pensare che si fosse ritrovata anche l’alchimia della partenza a razzo, con una rete ne primi sei minuti di gioco come accadeva nelle fantastiche prime giornate del girone di andata. Invece, i pochi presenti sugli spalti del Bonolis hanno preso amaramente coscienza forse del peggior Teramo visto in campo di recente, che ha reso il Potenza ancor più forte di quello che in realtà potrebbe meritare di essere, come anche la classifica conferma.

Ma sembra un classico di questo torneo per il Teramo: forte con le grandi, superficiale con le ‘piccole’. Ne viene fuori una partita da incubo, dove ritrovi soltanto un coriaceo (ma per quanto ancora?) capitan Arrigoni e per il resto fai fatica a tirar fuori un voto che avvicini la sufficienza. Forse Lewandowski, che è stato decisivo in almeno due o tre occasioni, ma di certo non nella difesa, che alla vigilia ci si è affannati a descriverne la precarietà, viste. le assenze ‘pesanti’ di Vitturini, Piacentini e Soprano. Come è andata? E’ finita 3-1 per gli ospiti del nuovo allenatore Gallo, che hanno saputo ribaltare il Teramo come il Teramo fece col Bari, ultima vittoria conosciuta e unico acuto delle ultime 14 partite, in cui il bottino complessivo è stato di 8 punti.

E non finisce qui. Perchè su tutte pesa la preoccupazione dell’infortunio di Birligea, che di recente era sembrato l’attaccante più incisivo, quando ha giocato, vedi Palermo e lo scorcio contro la Casertana domenica scorsa. Dispiace per l’infortunio di Di Matteo, rivisto in campo dopo 17 mesi a dar fiato a Tentardini, ma questo Teramo adesso raccoglie anche i cocci. La difesa inedita (da destra verso sinistra Costa Ferreira, Diakitè, Trasciani, Di Matteo) è stata purtroppo affettata come burro in occasione di almeno due dei tre gol, regalando una giornata di gloria non solo a Romero ma anche a Ricci con la rovesciata sottoporta. Partita da dimenticare in fretta senza prima averne fatto tesoro: questo Teramo deve tornare a mordere, lottare sulle seconde palle, ritrovare i suoi senatori, perchè i giovani (che giocano non per minutaggio ma perchè meritano la maglia e sono comunque loro la… rosa) dipendono da loro.

Da cinque giornate, nonostante il piccolo passo, il Teramo è comunque lì, tra il quinto e il settimo posto, a conferma – anche dai risultati odierni – che una vittoria rilancia la classifica in questo girone C.