Il Teramo guarda la Vibonese recuperare e vincere con gli interessi (3-1)

Terza sconfitta consecutiva: partita scialba condita da errori decisivi dopo il rigore di Pinzauti

TERAMO – Alle statistiche resterà un 3-1 che rilancia in classifica la Vibonese, dopo un’astinenza di oltre tre mesi, e lascia ancora una volta al palo, per la terza consecutiva, il Teramo di Paci. I biancorossi tornano dalla Calabria con un’altra delusione, una sconfitta condita da una prestazione scialba, con tanto palleggio, un solo tiro in porta (il rigore realizzato) ed errori decisivi in fase difensiva.

L’obiettivo play off, da più parti rivendicato nelle ultime settimane, diventa sempre più complesso e delicato, stando a prestazioni come questa. Come spesso accade, il Teramo aveva cominciato bene la partita, dando idea di dominare il campo, pur nei limiti della finalizzazione in fase offensiva. Il rigore alla mezzora (trattenuta su Diakitè e rete di Pinzauti dal dischetto) illude che possa essere la stessa giornata di Catania, ma il pareggio dei rossoblù di casa (fallo di Vitturini su Statella al 45′ e rete di Plescia dagli 11 metri) proprio sul finire della frazione è di quello che lasciano il segno.

La squadra riparte senza mordente, quando invece ti aspetti la reazione che dovrebbe esserci in una squadra superiore rispetto a un’altra fino a quel momento in balìa del pressing e della spinta avversaria. Le situazioni si capovolgono invece: palla alla Vibonese e Teramo a subire. Al punto che la leggerezza di Diakitè mette in condizione Spina di trafiggere Lewandowski con un sinistro da pochi passi entro l’area.

In 11′ minuti la partita è ribaltata. Il 2-1 non cambia la musica e il pareggio di Costa Ferreira su spunto del nuovo entrato Mungo (per Ilari dal 70′) è solo fuoco di paglia: il gol peraltro viene annullato per posizione di fuorigioco del portoghese. E’ l’unico sprazzo della ripresa, in cui fa quel che può il solo Arrigoni, nonostante Paci cerchi di movimentare qualcosa con l’inserimento di Gerbi al posto di Pinzauti (Lasik era entrato per sostituire Vitturini al 55′).

Anzi, l’unica emozione è ancora di marca calabrese, con il maramaldeggiare di Plescia in area biancorossa: la sua battuta viene respinta da Lewandowski sull’accorrente e incolpevole Lasik: il rimpallo finisce in rete per l’autogol che all’81esimo chiude il match con un frustrante 3-1. E’ la firma sulla terza sconfitta consecutiva.