Villa confiscata e obbligo di dimora per 3 anni, ma Di Francesco fa ricorso in appello

L’indagine della Finanza sull’asta dell’immobile da 1,4 mln a Fonte Baiano: decreto firmato dai giudici aquilani

TERAMO – Dal sequestro preventivo alla confisca del bene: la villa di Fonte Baiano che gli investigatori fanno risalire alla proprietà dell’immobiliarista ed editore televisivo Aldo di Francesco, è destinataria di un decreto di acquisizione ai beni dello Stato firmata dai giudici del tribunale dell’Aquila, sezione misure di prevenzione.

Non solo. Nei confronti dell’imprenditore, dopo l’indagine dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Teramo, i giudici hanno disposto la sorveglianza speciale, con obbligo di dimora nel territori del comune di Teramo da cui non potrà allontanarsi per i prossimi tre anni.

Questa è la decisione del tribunale di primo grado, contro la quale l’avvocato Ganni Falconi che tutela gli interessi dell’imprenditore, ha proposto appello, ‘congelando’ di fatto l’applicazione dei provvedimenti. Ma l’iter è avviato e la villa di Fonte Baiano, de valore stimato di 1,4 milioni pare destinata a diventare un bene dello Stato per fini di volontariato o di servizio alla comunità.

Confisca e sorveglianza speciale sono la conseguenza dell’attività di indagine sull’operazione di trasferimento della proprietà della villa, che era stata messo all’asta da Equitalia nel tentativo di recuperare debiti tributari accumulati dalla
società di cui l’imprenditore era amministratore unico e che era rientrata nella sua disponibilità. L’asta era stata infatti aggiudicata al prezzo di 405mila euro attraverso l’intervento di un prestanome di Di Francesco che l’aveva poi fatta confluire, gratuitamente, in un Trust, un fondo patrimoniale, appositamente costituito.

L’incrocio dei dati bancari e patrimoniali, le investigazioni tecniche hanno permesso di evidenziare un quadro indiziario tale da sostenere la richiesta del provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca della villa, emesso dai giudici del Tribunale dell’Aquila, competenti per le misure di prevenzione patrimoniali in ambito regionale.