Dispersione acqua: Abruzzo maglia nera ma Teramo è virtuosa

Lo studio Confartigianato riferito al 2018 pone la rete dell’Acquedotto teramano tra le migliori 15, con il 27,3% rispetto al 42% della media nazionale

TERAMO – In una regione maglia nera in Italia per la dispersione dell’acqua dalla rete idrica, si salva soltanto l’Acquedotto gestito dalla Ruzzo Reti.

Negli ultimi 30 anni infatti l’Abruzzo è passato dal 33,8%, come certificato dall’Istat nel 1990, al 55,6% del 2018, su una media del 42% come risulta da una indagine recente di Confartigianato.

Tutto questo nonostante i tentativi di ammodernare la rete e di provvedere, anche con
riforme a livello regionale, ad affrontare un problema che è tra le cause principali della carenza idrica in cui si trova la regione nel 2021. Già nel 1990 il dato era dei peggiori, perchè collocava la nostra regione tra quelle a più alta dispersione idrica, a fronte di una media nazionale del 27,1%.

Nel 2002 l’assessore regionale ai lavori Pubblici, Giorgio De Matteis, denunciava la dispersione di oltre il 50% delle risorse idriche a causa di omissioni in tema di manutenzione. Nel 2007 forse il dato peggiore, stimato dall’allora assessore regionale al Ciclo idrico integrato, Mahmoud Srour, che accusando sprechi e perdite, riferiva di un 58% di dispersione d’acqua.

Nel 2012 secondo dati Istat però l’Abruzzo, sesta regione d’Italia per perdite, faceva segnare un 42,3% dell’acqua immessa in rete che non arrivava agli utenti finali e nel 2014, rilevava
l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, era salito al 53%.

L’ultima rilevazione è quella di Confartigianato, dove la percentuale peggiore viene fatta segnare da Pescara, Chieti e L’Aquila, rispettivamente al terzo, quarto e decimo posto della classifica nazionale. Fa eccezione Teramo, provincia e acquedotto virtuosi: il 27,3% di acqua che va dispersa ci pone tra le migliori 15 in Italia, quasi 15 punti sopra alla media nazionale

La governance della Ruzzo Reti riferisce questo risultato “agli investimenti mirati messi in atto negli ultimi anni, come i progetti dedicati alla ricerca delle perdite occulte. Purtroppo i dati nazionali e regionali sono assolutamente preoccupanti, e per quanto invece ci riguarda cercheremo di migliorarci ulteriormente per il futuro, nella consapevolezza dell’importanza di ogni singolo litro d’acqua”.