Non c’è pericolo di fuga, fermi non convalidati: in libertà i fratelli Ciaccia

Mario libero da ieri sera, in mattinata anche Davide: restano indagati ma a piede libero. Tra dieci giorni una decisione sui sequestri

TERAMO – Il giudice per le indagini preliminari di Roma, al termine delle udienze di convalida di ieri sera a Roma e di questa mattina ad Ascoli Piceno, non ha confermato i provvedimenti di fermo emessi dalla procura nei confronti dei fratelli Mario e Davide Ciaccia, che sono tornati in libertà.

Secondo quanto si è appreso, il giudice (che a Roma ha tenuto l’udienza in presenza, mentre ad Ascoli Piceno dove è detenuto Davide Ciaccia, si è affidato alla rogatoria da remoto del gip di Teramo, Lorenzo Prudenzano) non avrebbe ritenuto sussistenti i motivi alla base del provvedimento di fermo di polizia giudiziaria.

Non esisterebbe cioè il pericolo di fuga, uno degli elementi fondanti del provvedimento con cui la procura romana ha disposto il fermo dei due imprenditori. Minor importanza rivestiva inoltre l’aspettò tecnico dell’utilizzo delle intercettazioni a sostegno di questo pericolo, in questa fase delle indagini preliminari.

Quindi, dopo 48 ore di detenzione rispettivamente a Regina Coeli e a Marino Del Tronto, i due fratelli imprenditori sono stati scarcerati, restando indagati ma a piede libero.

Mario e Davide Ciaccia erano stati prelevati dai militari del Gioco della Finanza giovedì mattina, nell’ambito dell’inchiesta per una truffa ai danni dello Stato che ha coinvolto sei regioni e diverse società, con i due fermi e altri 17 persone iscritte nel registro degli indagati, compresi il direttore generale e il nuovo presidente del Teramo, Luigi Coni e Massimo Chierchia.


L’inchiesta prosegue e restano per il momento sotto sequestro sia beni immobiliari e conti ma soprattutto il 60 per cento del pacchetto azionario del Teramo calcio, di recente trasferito con rogito notarile dall’imprenditore teramano e attuale presidente onorario Franco Iachini alla Green Sport, società della galassia Ciaccia.

Su questo aspetto, infatti, sono differenti i tempi di fissazione dell’udienza di convalida, fino a 10 giorni di distanza dal provvedimento.