Il Teramo a Viterbo spiazza tutti: dalla polvere (2-0) al tripudio (2-3) in 79′

La squadra di Guidi fa suo lo spirito di Bernardotto (gol del pari e assist a De Grazia) e ribalta una ‘finale’ che dopo mezzora sembrava chiusa

TERAMO – La tenacia Teramo è tutta in quei fotogrammi che vedrai e rivedrai all’infinito nel corso dei prossimi mesi, perchè avranno significato qualcosa di importante): D’Andrea per Bernardotto (il migliore in campo e non ce ne voglia nessuno) e poi ancora per De Grazia, controllo, finta e poi tiro secco sul palo più lontano. E’ il minuto 79 di Viterbese-Teramo e questo Teramo, questo Bernardotto, corrono ancora a mille, cercando, e trovando, quel gol che ha fatto esplodere sulla curva il centinaio di tifosi onnipresenti e una città intera. distanza di due centinaia di chilometri.

Si alzi chi avrebbe previsto il 2-3 finale per i biancorossi dopo il gol in apertura di D’Ambrosio a difesa schierata e, peggio, al 37′, con il rigore trasformato da Volpicelli (e tra questi due ‘miracoli’ di Perucchini). Pochi, pochissimi. Di sicuro solo la trentina di ‘eroi’ del gruppo squadra, che lo hanno dimostrato sul campo.

Questa apologia sportiva per dire che oggi il Teramo ha conquistato la perfezione in un’altra finale, come dirà Guidi al termine della partita. Chiunque con indosso questa maglia, chi c’era negli undici di partenza e chi è entrato, ha giocato per un solo obiettivo. Ribaltare la Viterbese senza darsi per sconfitti. L’uno-due non ha piegato le gambe ai teramani come altre volte in precedenza.

La squadra di Guidi ha saputo soffrire e il doppio ko l’ha lanciata verso una vittoria di platino che l’ha proiettata lontano dai play-out. L’aver meritato il primo rigore del campionato (contro i 10 contro, l’ultimo dei quali proprio oggi, per il 2-0 di Volpicelli), appena due minuti dopo aver subìto il raddoppio, ha tenuto il Teramo ‘dentro la partita e sorpreso la Viterbese. Soprattutto quando un magico Bernardotto ha saputo usare stavolta grande freddezza per bruciare il portiere avversario facendo credere a tutti che l’impresa era possibile.

E lo ha confermato lui stesso, con un assist che ha portato De Grazia al tris a 10 minuti dalla fine, lasciando di stucco la Viterbese, nella prima mezzora confermatasi squadra trasformata in un ruolo di primo piano, che pensava di poter passeggiare nella ripresa verso la terza vittoria consecutiva. Partita di grande sagacia tattica, – che speriamo il Teramo abbia capito di poter gestire e che tornerà utilissima più in là nel campionato -, in cui Guidi siamo più che convinti ha messo tutto se stesso.

Standing ovation alla fine ma bando alle feste: mercoledì c’è un’altra finale, al Bonolis contro la Pistoiese. Comincia la settimana che potrebbe portare il Teramo oltre l’immaginazione.