La squadra mobile intercetta e arresta pericoloso latitante nigeriano

Il 40enne africano, sfuggito due anni fa a ben 15 fermi in un solo mese, era all’aeroporto di Bologna in procinto di lasciare l’Italia. E’ coinvolto in una tratta di donne ed è aderente a un clan mafioso mafia

TERAMO – Era riuscito a sfuggire alla notifica di ben 15 fermi del pubblico ministero, nel mese di luglio di due anni fa, e all’esecuzione, un mese dopo, dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, tutte affidate al personale della Squadra Mobile di Teramo. Ma stavolta, il 40enne nigeriano Frank Igbinovia, è finito nella rete investigativa ed è stato bloccato venerdì scorso dalla Polizia di frontiera dell’aeroporto di Bologna, mentre si stava imbarcando su un volo con cui avrebbe raggiunto Cotonou, nello stato africano del Benin.

Il nigeriano era indagato per associazione di tipo mafioso, nell’ambito delle indagini della Squadra Mobile di Teramo, diretta dal vicequestore aggiunto Roberta Cicchetti  e coordinate di pm David Mancini e Simonetta Ciccarelli della Direzione Distretuale Antimafia dell’Aquila, perchè ritenuto affiliato alla cellula locale denominata ‘Pesha’ dell’Eiye, sodalizio radicato in Nigeria, ma diffuso in molti Stati europei ed extraeuropei, equiparato per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali.

I membri del ‘Pesha’, di cui nel corso delle indagini sono state documentate numerose riunioni sia in provincia di Teramo che in quella di Ascoli Piceno, erano dediti al di riciclaggio ed illecita intermediazione finanziaria verso la Nigeria, tratta di giovani donne poi sfruttate sessualmente lungo la strada Bonifica del Tronto e sottoposte a violenze e vessazioni, cessione di stupefacenti e violeze ed aggressioni nei confronti di aderenti ad altre organizzazioni nigeriane di stampo simile, operanti nella stessa zona del Teramano.