L’ultima avventura di Antonio, che in Australia aveva trovato la sua ‘base’

La tragedia nelle acque dei Caraibi: Straccialini era tornato a Roseto ad ottobre a trovare i genitori e la sorella insegnante. Lavorava sei mesi e per il resto dell’anno viaggiava

TERAMO – A Roseto lo ricordano in tanti come istruttore di nuoto e nella sua città natale era tornato l’ultima volta ad ottobre. Antonio Straccialini, il rosetano di 56 anni morto dopo l’attacco di uno squalo tigre ai Caraibi, viveva infatti da una ventina di anni in Australia, dove aveva interpretato appieno il suo spirito libero: per sei mesi lavorava e con i soldi messi da parte, nel resto dell’anno viaggiava, aera amante della natura e delle avventure.

Aveva girato il mondo, spesso con mezzi di fortuna e senza prendere aerei. A Roseto vivono i genitori e la sorella Roberta, maestra in un istituto comprensivo.