Prati di Tivo, Finori ricorre al Tar: vuole bloccare la vendita e gestire l’estate

Dopo la revoca dalla gestione da parte della Gst, l’imprenditore ritiene gli atti illegittimi e vuole impedire l’aggiudicazione vendita ai Persia. Ma mancano i permessi

TERAMO – Chi credeva che la strada verso una soluzione positiva e a breve tempo della vendita degli impianti di risalita dei Prati di Tivo e di Pratoselva fosse in discesa, potrebbe restare deluso dall’ultimo colpo di scena, anche se da più parti ipotizzato e anzi atteso. Alla vigilia dell’aggiudicazione dei beni, prevista per il prossimo 26 maggio, agli imprenditori Ottavio e Renato Persia, sulla base di 1,5 milioni di euro, la ditta estromessa per inadempienza e con una delibera di revoca della gestione da parte della Gran Sasso Teramano, la Marco Finori Srl, ha presentato un ricorso al Tar.

Ai giudici amministrativi Finori chiede l’annullamento di tutti i recenti atti formati dall’assemblea dei soci della Gst, compresa la revoca della gestione e l’accettazione della proposta sulla base della quale i Persia diventeranno i nuovi proprietari degli impianti dei due centri turistici della montagna teramana. Motivazioni e dettagli del ricorso sono adesso allo studio dei soci della Gst e dei rispettivi uffici legali. Finori nel chiedere intanto la sospensiva degli atti, motiva il suo ricorso con la illegittimità, a suo dire, dell’estromissione dall’acquisto, nonostante fosse stata già avviata l’aggiudicazione alla sua ditta. Come ricorderete, Finori non si era presentato all’appuntamento del 22 aprile dinanzi al notaio, dove assieme al liquidatore Gabriele Di Natale avrebbero dovuto firmare l’atto di trasferimento dei beni.

Scrivendo ai giudici del Tar Abruzzo, l’imprenditore sambenedettese nel riconfermare la sua disponibilità all’acquisto secondo l’offerta presentata a suo tempo, sostiene che il perfezionamento dell’atto non si è compiuto perché intanto la bozza preliminare non era stata discussa, che è chiaro il quadro delle proprietà e degli accatastamenti da trasferire, che non sono al momento risolte alcune pendenze ipotecarie. Ma anche che il notaio è quello scelto dal liquidatore della Gst e non da lui.

Quale potrà essere lo scenario dell’immediato futuro per questa lunga telenovela? La Grran Sasso Teramano, nel deliberare la revoca della gestione a Finori alla luce della conferma di acquisto da parte dei Persia, sulla base di quanto riportato nella convenzione per la gestione con lo stesso Finori, gli ha intimato la riconsegna degli impianti affinché la Provincia possa effettuare le manutenzioni, e questo ben prima del ricorso al Tar. Se quest’ultimo non si dovesse dichiarare incompetente e decidere di concedere la sospensiva in attesa dell’udienza di merito, potrebbe bloccare tutto e ‘congelare’ la vendita ai Persia: questo significherebbe, e sarebbe la convinzione di Finori, che a gestire la stagione estiva alle porte sarà ancora lui. Sempre che sia in possesso di tutte le autorizzazioni previste per l’esercizio dell’attività degli impianti a fune e che l’Asbuc sia d’accordo nella concessione degli usi civici sui terreni.