FOTO/ Teramo e gli amici di Memmingen salutano una ‘colonna’ dei pompieri

Festa a sorpresa per il pensionamento del caporeparto esperto dei vigili del fuoco Ettore Romano. Da Brescia a Pescara, a Teramo: 36 anni in prima linea tra calamità e missioni umanitarie

TERAMO – Per celebrare la sua carriera, a pochi giorni dalla meritata pensione, si sono mossi addirittura dalla Germania, con una nutrita delegazione di vigili del fuoco di Memmingen, città e comando gemellati con Teramo. Perchè proprio Ettore Romano, oggi caporeparto esperto dei pompieri teramani, oltre che una istituzione nel corpo, è stato proprio uno dei fautori, assieme al fratello Mimmo, 40 anni fa, del gemellaggio tra le forze del soccorso più famose al mondo.

E in occasione della visita dei tedeschi, la grande cena conclusiva prima del ritorno a Memmingen, si è trasformata in una celebrazione come è nello stile dei vigili del fuoco. Per la verità, sono stati i colleghi a organizzare una festa a sorpresa, la cui intensità è riuscita a scalfire la ‘scorsa’ di Ettore e avvicinarlo di pochissimo alla tenera e giustificata commozione. Le sirene accese dei mezzi schierati, il saluto del sindaco Gianguido D’Alberto, quello dei funzionari Giovanni Cavallari e Maurizio Di Stefano, dei capisquadra e degli amici del ‘turno C’ hanno dato l’ufficialità a un saluto che non sembra vero essere arrivato, dopo 36 anni di servizio. Da quel 1° aprile 1986, Ettore Romano ha raccolto tanta esperienza nel suo lavoro da essere tra i pochi abruzzesi ad aver partecipato alla missione Arcobaleno che nel ’99 portò in salvo i profughi albanesi.

Lui, teramano purosangue, al comando di Teramo è arrivato da caposquadra già con un ricco bagaglio di professionalità maturata a Brescia (cinque anni) e Pescara. Sul campo, nelle emergenze, non si è mai tirato indietro. Ettore Romano c’era nelle alluvioni del lago di Pola in Valtellina e in Piemonte, a Ceva e Cuneo, ma soprattutto dove c’era da aiutare nei terremoti dell’Umbria-Marche, del Molise, dell’Aquila. Insomma, una colonna, che nel giorno del saluto merita da tutta la sua comunità, un grazie immenso per il suo lavoro a protezione della vita di tutti.