C’è Bacà, scrittore teramano, nella insolita finale del Premio Strega

Ha 50 anni e vive ad Alba Adriatica ed è anche un giurato del Premio Teramo. E’ al suo secondo romanzo. Per la prima volta in 76 anni saranno 7 i contenenti del 7 luglio a Roma

BENEVENTO – C’è una traccia di teramanità nella insolita finale a 7 del Premio letterario Strega che si terrà il prossimo 7 luglio a Roma. Tra i finalisti, scelti oggi dalla scrutinio della rosa a 12, c’è anche Fabio Bacà, che è nativo di San Benedetto del Tronto ma che vive ad Alba Adriatica.

Il 50enne scrittore, giornalista e insegnante di ginnastiche dolci, arriva a questa finale con il suo romanzo ‘Nova’ edito da Adelphi, il suo secondo dopo Benevolenza cosmica. Nova è una commedia nera sul tema della violenza: “E’ un mondo molto violento – spiega Bacà – il mio protagonista, benché sia un privilegiato altoborghese, ha i problemi che possono avere tutti nella loro quotidianità. La storia spezza il mito del maschio virile, che di fronte alla molestia subita dalla moglie non reagisce”.

Bacà, che tra l’altro è uno dei giurati del Premio Teramo 2021-2022, il 7 luglio contenderà il Premio letterario istituito dalla fondazione Bellonci e Liquore Strega, in una finale in cui non accadeva da 76 anni – cioè mai – che fossero ben sette i contendenti.

Due condizioni del regolamento hanno permesso l’ingresso di altri due autori. Al termine dello scrutinio reso noto dal presidente del seggio Emanuele Trevi, vincitore lo scorso anno, andranno alla serata di Roma Mario Desiati, con 244 voti, per il suo ‘Spatriati’; con 179 voti Claudio Piersanti per ‘Quel maledetto Vronskij’; con 175 voti Marco Amerighi e i suoi ‘Randagi’. Veronica Raimo, autrice di ‘Niente di vero’ (già vincitrice del Premio Strega Giovani), ottiene il quarto posto con 169 voti. Ci sono poi Fabio Bacà con il suo ‘Nova’ affiancato da Alessandra Carati con ‘E poi saremo Salvi’. La settima in lizza è Veronica Galletta, con ‘Nina sull’argine’, ex aequo a 103 voti con il sesto libro.