Niente cibo nell’esofago sotto pressione: l’equipe di Barbera lo ‘libera’ con tecnica innovativa

Il primario di Gastroenterologia del Mazzini guida l’intervento dall’interno, senza tagli chirurgici: si chiama Poem e allenta il tono muscolare. Teramo centro di riferimento regionale

TERAMO – Il continuo aggiornamento tecnologico, sia tecnico che strumentale, permette in alcuni reparti della Asl di Teramo di eseguire interventi di assoluto livello, che ‘liberano’ le potenzialità professionali dei migliori chirurghi, che pongono il Mazzini all’avanguardia in campo sanitario. Su questo fronte un ruolo di primo piano lo recita l’equipe di Gastroenterologia, diretta da Carmelo Barbera, che proprio per le sue capacità ha permesso all’Unità Operativa di essere indicata dalla Regione come centro di riferimento per l’acalasia.

Il primato nel contrasto a questo disturbo dell’esofago, assai raro, che impedisce alla persona affetta di ingerire cibi, siano essi solidi che liquidi (disfagia), a causa di una eccessiva dilatazione dell’organo (che causa una pressione anomala sul cardias, che separa l’esofago dallo stomaco), sta nel ricorso alla tecnica Poem, che viene eseguita attraverso il gastroscopio e senza tagli chirurgici sull’addome.

La tecnica consiste nel praticare una incisione nel muscolo dell’esofago, in maniera tale da alleggerire la pressione che provoca il disturbo: con il gastroscopio (che viene inserito dalla bocca come in una normale gastroscopia), il chirurgo pratica, dall’interno, un tunnel nello spessore della parete dell’esofago, infilandosi tra la sottomucosa e la tonaca muscolare propria, in modo da ‘allentare’ quell’aumento del tono muscolare che impedisce il passaggio del cibo. “Finora i trattamenti endoscopici si limitavano all’infiltrazione della tossina botulinica, che causa un rilasciamento oppure alla dilatazione endoscopica con cui si dilatava lo sfintere fino a rompere le fibre muscolari ipertoniche. – spiega il primario Carmelo Barbera – Entrambe le tecniche hanno una durata limitata nel tempo. L’altra alternativa era l’intervento chirurgico per via laparoscopica, che ovviamente era più invasivo e con tempi di degenza più lunghi. Questa nuova tecnica dà risultati definitivi e In Abruzzo siamo gli unici a usarla – conclude Barbera -“.

L’equipe di Gastroenterologia diretta da Barbera ha eseguito giorni fa due interventi con la Poem, su un uomo di Avezzano e una donna teramana: entrambi sono stati dimessi dopo tre giorni e hanno cominciato a rialimentarsi attraverso l’esofago, con un miglioramento dei sintomi già 24 ore dopo l’intervento. “Puntiamo sull’innovazione e sulla tecnologia per ampliare il ventaglio delle prestazioni  sanitarie e offrire al cittadino il massimo delle possibilità diagnostico-terapeutiche. Anche questa nuova tecnica contribuirà a limitare la mobilità passiva – è stato il commento del direttore generale Maurizio Di Giosia.