Case di riposo: “Lavoratrici da 5 mesi senza stipendio ma il commissario evita di riceverci”

La Filcams Cgil lancia un appello a città ed istituzioni e passa agli atti: “Contro l’arroganza faremo diffide legali e poi i decreti ingiuntivi”

TERAMO – “Abbiamo dialogato, abbiamo manifestato, abbiamo chiesto e abbiamo preteso: non solo non ci sono state le risposte adeguate, ma c’è stata l’arroganza di chi ha continuato a screditare il nostro lavoro invece di preoccuparsi a fare il proprio. Oggi faremo recapitare formale diffida legale e avvieremo, se la situazione non si sbloccherà, i relativi decreti ingiuntivi”. La calda estate della vertenza Asp1 diventa adesso torrida più del clima che attanaglia la città, dove l’indifferenza e le prese in giro sembrano circondare il personale delle mense delle case di riposo di Teramo, Nereto e Sant’Omero, ma soprattutto i sindacati che stanno conducendo la battaglia per esso.

A tutt’oggi, nonostante le manifestazioni, lo sciopero, i tavoli con il prefetto, le lavoratrici (sono tutte donne) delle case di riposo come ad esempio la De Benedictis, ancora non ricevono lo stipendio e c’è chi deve prendere 5 mesi arretrati. La situazione personale di molte famiglie – scrivono i sindacati – è poco rispettosa della dignità della persona: “C’è chi si è dovuto rivolgere alla Caritas per mangiare, perché non ha liquidità per fare la spesa, chi ha dovuto sospendere i mutui, chi non ha pagato la rata della macchina e chi si vede minacciato di distacchi di corrente e gas per il ritardato pagamento delle bollette dell’energia. In tutto questo – hanno dichiarato i sindacalisti nel corso della conferenza stampa di oggi pomeriggio -, come Filcams Cgil quindici giorni fa abbiamo chiesto un incontro urgente al Commissario della Asp1 e all’azienda Pap. A dover di cronaca la Pap si è resa disponibile all’incontro mentre non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal Commissario (Commissario che è stato contattato anche telefonicamente per rassicurarci che gli sia stata notificata la richiesta di incontro e il quale ci ha anche risposto dandoci la certezza che la richiesta gli sia arrivata. Ma purtroppo non ci ha degnato di una risposta“.

Per questo, dopo tanta e vana attesa, i sindacati passeranno ad azioni più concrete, ricordando a se stessi come l’Asp1 abbia accumulato finora 12 milioni di debiti e che il Napoli calcio, per allenarsi in ritiro a Castel di Sangro, ha ricevuto o riceverà dalla Regione 14 milioni di euro. Intanto lanciano un appello: “Chiediamo alla città, alle istituzioni, agli ospiti della Asp1 e alle loro famiglie e a tutta la politica di poter intervenire. Di far sentire la propria voce in sostegno di queste donne che continuano a garantire un servizio fondamentale e che da 5 mesi non ricevono lo stipendio. Nel frattempo noi chiederemo giustizia anche attraverso un tribunale, nella speranza che nel 2022, all’interno di una struttura pubblica e che svolge un servizio fondamentale per la nostra comunità, non si debba continuare a lavorare gratis e non si debbano più ripetere gli episodi che vi abbiamo elencato“.