Invece che la vergogna la… beffa: c’è il rischio che il ponte incompiuto venga intitolato a Flavia

Spunta una proposta da condividere con i Comuni di Roseto e Pineto, lanciata dal presidente della Provincia: legare il nome della giovane vittima alla struttura (in ritardo di 11 anni) che avrebbe potuto evitare la tragedia

ROSETO – All’indomani della tragedia di Scerne di Pineto, l’investimento di tre giovani in bicicletta in cui ha perso la vita la 22enne Flavia di Bonaventura, avevamo ricordato in un articolo (leggi qui) come tra le situazioni che hanno concorso all’incidente – oltre alla principale responsabilità del conducente della Panda investitrice, il 34enne rosetano che guidava ubriaco e da ieri agli arresti domiciliari nella sua abitazione – ci sia anche la mancata realizzazione del ponte ciclopedonale sul Vomano, da ben 11 anni ancora nella lista delle incompiute di questa provincia.

Ripercorrendo le tappe di questa storia infinita, e alla vigilia forse, finalmente, della conclusione dei tribolati lavori di costruzione (si parla di una inaugurazione a settembre), ci auguravamo anche che quando l’apertura sarà realtà, la politica mantenga la dignità di non organizzare il rituale taglio del nastro della struttura, anche per rispettare una famiglia e una comunità che proprio da questi ritardi hanno ricevuto purtroppo un danno incalcolabile.

Eravamo ottimisti, perché questa mattina, sulle pagine del quotidiano il Centro, leggiamo addirittura della sventurata possibilità che questo attraversamento di 233 metri tra Roseto e Pineto – che eviterà finalmente di dover deviare sulla statale Adriatica, proprio dove si è verificata la tragedia – venga intitolato proprio alla sfortunata Flavia. Sarebbe infatti questa l’idea che il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, vorrebbe condividere con le amministrazioni comunali di roseto e Pineto, prima di concretizzarla.

Allo stato attuale crediamo che si tratti di una pessima idea, quasi paradossale. Legare il nome di questa giovanissima, talentuosa e soprattutto generosa donna a una struttura che se fosse stata percorribile le avrebbe molto probabilmente salvato la vita, riteniamo sia beffardo. In queste ore c’è chi ha proposto all’amministrazione comunale di Roseto, che è stata molto vicina e partecipe al difficilissimo momento della famiglia, di pensare a Flavia per una intitolazione legata alla sua giovane età e al suo amore per l’arte e la pittura in particolare. Dunque, una scuola, un’associazione culturale, una fondazione. Tutto, fuorché quel ponte…