Cavallari sul ‘commissariamento’: “La Regione sempre informata su tutti i passaggi, nessun ritardo”

La frana di Mezzanotte. Il vicesindaco replica all’iniziativa regionale: “Abbiamo tutelato gli interessi di tutti e tutto è pronto per la gara d’appalto”. Chiesto il ritiro dell’inutile provvedimento

TERAMO – “Il Comune non è mai stato inadempiente e, al contrario, ha proceduto a tutte le attività di sua competenza, con l’obiettivo di sanare una situazione che si protraeva da troppi lustri“: questa la replica dell’assessore ai Lavori pubblici, il vicesindaco Giovanni Cavallari, alla notizia della nomina del ‘commissario ad acta’ per la gestione dei lavori della frana di Mezzanoitte.

Il confronto costruttivo con i proprietari dei terreni interessati, che ha portato agli accordi bonari, andava proprio nella direzione di tutelare tutti, contemperando gli interessi pubblici con quelli privati. Ci auguriamo, dunque, che la decisione della Regione non sia motivata da questioni meramente politiche e che, alla luce della costante e fattiva collaborazione e della comunicazione tempestiva da parte di questa amministrazione di tutte le attività messe in campo – ha aggiunto Cavallari -, l’ente regionale ritiri il provvedimento di nomina del commissario, che servirebbe esclusivamente a ritardare l’avvio della gara e dei conseguenti lavori, e riavvi un proficuo confronto istituzionale”.

Da parte del Comune non vi è stata alcuna inerzia rispetto al progetto di consolidamento e risanamento del dissesto idrogeologico di contrada Mezzanotte – spiega il vicesindaco -. Al contrario l’intero iter è stato portato avanti rispettando i tempi e lo stesso Comune, dopo la diffida ricevuta dalla Regione, aveva provveduto a rappresentare a quest’ultima, in più occasioni, l’evoluzione in positivo di tutta la fase degli espropri con i relativi accordi bonari raggiunti con tutti i proprietari tranne uno. L’amministrazione è pronta a partire con la gara e per questo non si capisce la ‘ratio’ del provvedimento assunto dalla Regione che, ci auguriamo, non sia motivato da questioni politiche”.

Dopo la diffida, gli uffici comunali hanno inviato alla Regione ben tre distinte note con cui si illustrava l’evoluzione dell’iter procedurale, condiviso anche per le vie brevi con i funzionari regionali – prosegue l’amministrazione – l’unico problema era rappresentato dalla mancata disponibilità di una ditta, proprietaria di alcuni appezzamenti di terreno sui quali era stata progettata la realizzazione di alcune opere drenanti, a raggiungere un accordo bonario. Per questo motivo, anche a fronte del fatto che la ditta avrebbe realizzato alcuni anni orsono sistemi drenanti simili a quelli in progetto, come illustrato alla Regione è stato operato uno stralcio e l’amministrazione è pronta a partire con la gara d’appalto”. Da qui la richiesta alla Regione di ritirare il procedimento di nomina di un commissario ad acta.