D’Alberto mette fine allo scempio ambientale: chiusa e riqualificata la discarica La Torre

Dopo 17 anni di mancate promesse e un fiume di denaro buttato (oltre 6 milioni di euro in 10 anni per il percolato), il sito è stato risanato grazie ai fondi Masterplan: diventerà una comunità energetica a beneficio dei residenti

TERAMO – Sono trascorsi 17 anni dal crollo della discarica La Torre di Poggio San Vittorino, ma oggi, dopo tante promesse, impegni di campagne elettorali, battaglie dei comitati, proteste dei residenti, un mare di soldi sprecati, viene scritta la parola fine a questo dramma ambientale: il sindaco Gianguido D’Alberto, nominato commissario ad acta nel 2019 proprio per la chiusura del sito, è riuscito dove altri predecessori hanno fallito. A nove mesi di distanza dall’apertura del cantiere, con un mese di anticipo sul cronoprogramma, la discarica è stata chiusa.

A renderlo noto è lo stesso sindaco D’Alberto. La chjiusura del sito, evento storico dopo le mille vicissitudini, ha messo fine allo spreco di denaro per lo smaltimento del percolato (che in 10 anni ha pesato per oltre 6 milioni di euro sulla casse comunali) ma soprattutto oltre alla riqualificazione ambientale, permetterà di trasformare questa zona del territorio in una virtuosa comunità energetica.

D’Alberto dichiara la sua soddisfazione in proposito, ricordando di aver avviato e concluso l’intero percorso di riqualificazione, partendo dal reperimento dei fondi (2,6 milioni di fondi Masterplan inserito nella programmazione regionale dall’allora Governatore Luciano D’Alfonso), passando alla complessa progettazione, all’affidamento dei lavori e alla loro esecuzione.

La chiusura definitiva, dopo anni di annunci, ritardi e incapacità di gestione, era stata finalmente avviata nel febbraio dello scorso anno – afferma il sindaco Gianguido D’Alberto -. I lavori, affidati  all’impresa Fedele Di Donato, per un importo di 2 milioni e 778mila euro, si sono conclusi con un mese di anticipo e hanno restituito una porzione importante del territorio teramano, riparando l’enorme ferita provocata negli anni, che è costata alla comunità svariati milioni di euro.Un successo storico – ottenuto grazie anche alla collaborazione degli uffici comunali – che oltre a costituire risanamento ambientale, apporterà molteplici benefici all’intera zona, sotto il profilo economico e dell’approvvigionamento energetico. Intanto si interrompe l’emorragia finanziaria che gravava sulle casse comunali e dunque sulle tasche di teramani, dal crollo della discarica, avvenuto 17 anni anni fa, tra il 16 e il 17 febbraio del 2006: soltanto lo smaltimento del percolato, negli ultimi 10 anni, è pesato sui cittadini teramani per oltre 6 milioni di euro, con punte di circa 700mila all’anno“.

Dopo la riqualificazione l’obiettivo del Sindaco è quello di valorizzare ulteriormente la valenza ambientale del sito attraverso la realizzazione di una comunità energetica che metterà a disposizione degli abitanti della zona una rete energetica da fonti rinnovabili, sfruttando le opportunità di questo tempo – aggiunge il primo cittadino e candidato al rinnovo del suo mandato -. Questo sarà possibile grazie anche all’innovativo intervento eseguito sulla vecchia discarica di rifiuti, attraverso modalità e materiali altamente ecosostenibili. Il cosiddetto ‘capping’ (la copertura con impermeabilizzazione), infatti, non è stato realizzato con il metodo tradizionale, che avrebbe gravato con un peso che difficilmente il versante avrebbe potuto sopportare, bensì attraverso il ricorso ad una struttura più leggera, di nuova generazione. A conclusione dell’intervento è ben evidente la metamorfosi dell’ampia area collinare, che ha finalmente riacquistato un nuovo aspetto, con il successivo inerbimento che ha permesso il ritorno ad una morfologia perfettamente inserita nel contesto ambientale“.