Lucantoni in pensione dopo 21 anni da primario della neurochirurgia

Erede del testimone di Carbonin e Galzio, negli anni ha mantenuto alto il livello della specializzazione, formando l’equipe del futuro e garantendo standard di assoluto rilievo per il reparto

TERAMO – Dal 1° ottobre andrà in pensione Danilo Lucantoni, direttore dell’Unità opertiva di Neurochirurgia dell’ospedale Mazzini di Teramo. Lucantoni, che è alla guida del reparto del Mazzini dal 2002, ha svolto buona parte della propria carriera all’interno dell’azienda sanitaria teramana, da cui fu assunto nel 1980. Allora il reparto di Neurochirurgia era diretto da Giorgio Carbonin, che lo fondò negli Anni ’70. Dopo Carbonin, Lucantoni è stato al fianco di Renato Galzio, che ha diretto il reparto del Mazzini dal luglio del 1988 al 1° novembre del 2002. 

Grazie anche al suo lavoro e a quello fatto da tutta  l’unità operativa, nella rete ospedaliera regionale la Neurochirurgia è rimasta Unità operativa complessa, e così rimarrà per sempre; di questo ringrazio la Regione e l’assessore Verì che ha sempre sostenuto le nostre istanze.  La Uoc avrà una vocazione specifica sulle problematiche della colonna vertebrale ma si occuperà di tutte le patologie neurochirurgiche, da quelle neoplastiche alle vascolari. La presenza del dottor Lucantoni ha consentito la prosecuzione della scuola di neurochirurgia teramana, iniziata con Carbonin e proseguita con Galzio. Una tradizione che continuerà anche in futuro – ha commentato il direttore generale Maurizio Di Giosia -. Grazie Danilo!”.

Lucantoni – che è stato anche per una decina d’anni direttore del Dipartimento di Neuroscienze della Asl di Teramo – ha eseguito nel corso della sua carriera, come primo operatore, oltre 2.000 interventi in tutti i campi della neurochirurgia, cranica e vertebro-midollare, in elezione e in urgenza. Contemporaneamente ha garantito la crescita professionale di tutta l’equipe che si è alternata in questi anni, assicurando nel contempo sicurezza sul territorio per la sua specialità. Tutto questo con  una vocazione particolare alla multidisciplinarietà, instaurando una collaborazione con tutti i reparti per assicurare l’ottimizzazione delle cure ai pazienti.