Lo ha annunciato la Soprintendente Collettini: lo studio di fattibilità è finanziato dalla Fondazione. Via Sant’Antonio, al momento non ci sono fondi: si pensa a una copertura dell’intera via
TERAMO – La Soprintendenza e il Comune entro fine anno potrebbero avviare la riqualificazione degli scavi di piazza Sant’Anna e dell’intera piazza, con la realizzazione di una nuova copertura che sarà calpestabile e permetterà di vedere i reperti dall’alto.
Lo ha anticipato questa mattina Cristina Collettini, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio L’Aquila-Teramo, a margine della conferenza di presentazione delle necropoli venuta alla luce nel cantiere di Veterinaria, a Piano d’Accio. La Collettini ha precisato che ci sono fondi ministeriali per il restauro di tutte le strutture archeologiche, della Regione (Fsc) per realizzare una copertura in chiave moderna come centro di aggregazione: lo studio di fattibilità è stato finanziato dalla Fondazione: il concetto sarà quello di una piazza sospesa, nel senso che il piano di calpestio, nella zona dove c’è l’area coperta degli scavi, si alzerà fin sopra il ‘tetto’ attraverso una rampa che farà il giro dell’area archeologica, rendendola sempre fruibile.
La Soprintendente ha anche parlato di via Sant’Antonio, ad un anno dal prezioso ritrovamento di due domus romane con altrettanti mosaici affrescati, durante i lavori per il rifacimento della rete del gas. Qui i reperti sono stati ricoperti con una tecnica che permetterebbe di riportarli subito alla luce, nel momento in cui si deciderà cosa farne. Al momento, però, come ha detto la Soprintendente, non ci sono finanziamenti per un intervento. In ogni caso, qualora l’amministrazione comunale dovesse decidere per una valorizzazione dei mosaici, cioè di renderli visibili al pubblico, dovrà prima ragionare su una modifica radicale della viabilità, perchè il rendere fruibile il ritrovamento archeologico “non è compatibile con il passaggio delle auto in via Sant’Antonio“, ha precisato Cristina Collettini, che ha aggiunto: “Io spingerei più per una soluzione di arte contemporanea, a una grande copertura dell’intera via, che possa creare una vera passeggiata archeologica
