I giudici d’appello ribaltano la sentenza del Tar Abruzzo sul ricorso delle associazioni ambientaliste: mancano i monitoraggi necessari e dati certi
TERAMO – Non saranno abbattuti i 469 cervi (cuccioli compresi) oggetto della delibera della Giunta regionale d’Abruzzo. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, Sezione Sesta, che ha sospeso il provvedimento accogliendo il ricorso di varie associazioni animaliste e ambientaliste. I giudici di secondo grado hanno ribaltato l’ordinanza del Tar Abruzzo che aveva rigettato il ricorso delle associazioni contrarie all’abbattimento degli animali.
Sarà proprio il Tar, ora, che dovrà pronunciarsi di nuovo nel merito, come stabilito nell’ordinanza del Consiglio di Stato – emessa il 7 novembre -. “La gioia per questo risultato è immensa. Non solo per la salvezza di questi cervi, ma anche perché, seppure in una fase cautelare, abbiamo fatto affermare un principio importante sulla necessità di effettuare i monitoraggi che erano stati previsti in sede di valutazione ambientale del piano faunistico venatorio e che non sono stati effettuati“. Lo ha dichiarato all’Ansa l’avvocato Michele Pezone, che ha curato, insieme all’avvocato Francesco Paolo Febbo, il ricorso presentato da Lav, Lndc, Animal Protection e Wwf Italia..
“Si tratta di monitoraggi da effettuarsi anche su base annuale, per raccogliere indicatori sull’incidenza del prelievo dei cervi su altre specie particolarmente protette, come lupi e orsi. E’ inutile prevedere questi monitoraggi se poi non ci sono conseguenze dalle loro omissioni – ha sottolineato il legale -. Devo inoltre dire che mai come in questo caso abbiamo sentito l’affetto e il sostegno dei cittadini di una intera regione che hanno seguito ogni passo di questa avventura e ci hanno fatto sentire la loro vicinanza“.