I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale restituiscono alla comunità due tondi di Aurelio Grue e una croce astile del XIII secolo. Erano stati trafugati 60 anni fa
CASTELLI – Sono state restituite oggi, alla comunità di Castelli e al Museo delle ceramiche, dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale, due preziosi tondi di Aurelio Grue raffiguranti l’uno la mietitura, l’altro un tradizionale paesaggio castellano, opere che erano state sottratte alla collezione civica, nel furto messo a segno nel 1977.
Grazie all’incessante e capillare lavoro dei carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale, le opere – certificate dal presidente del Museo castellano, Giuseppe Matricardi – potranno tornare ad essere fruite dai castellani e dal numeroso pubblico di visitatori che quotidianamente visita il Museo delle ceramiche di Castelli.
L’occasione della restituzione dei tondi di Aurelio Grue si unisce ad un altro momento storico per la comunità di Castelli, il ritorno della Croce astile in argento del XIV secolo anch’essa illecitamente sottratta alla comunità castellana negli anni ’60. La denuncia di scomparsa risale al 1967 ad opera di Giovanni Olivieri e la sua presenza al Museo di Sant’Agostino di Genova fu primariamente segnalata dal professor Valentino Pace cui vanno i sentiti ringraziamenti della comunità tutta. A seguito di un lungo e impegnativo lavoro svolto nel silenzio della burocrazia tra carabinieri Tpc, Sovrintendenza ed amministrazione comunale e grazie alla disponibilità della Diocesi di Teramo Atri e del parroco, don Franco D’Angelo, la croce potrà tornare a Castelli. Ad accoglierla sarà anche in questo caso il Museo delle ceramiche, che dedicherà una sala apposita ad opere ‘extra-ceramica’ di grandissimo interesse, sala con un allestimento semplice ed elegante, intitolato Extra tempus e curato della direttrice Professoressa Paola Di Felice.
Di fondamentale supporto alle investigazioni sono state le informazioni contenute nella ‘Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti’, il più grande sistema informatizzato di archiviazioni di immagini di opere d’arte rubate gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, attraverso le quali i militari, dopo una attenta analisi comparativa, sono riusciti a identificare i beni trafugati. Ulteriori approfondimenti presso il Comune di Castelli permettevano di acclarare che le ceramiche erano state realizzate dal maestro Aurelio Anselmo Grue (Castelli, 1699 – Atri, dopo il 1759), che formò la sua preparazione artistica nella bottega paterna.
La Procura della Repubblica di Roma, che ha coordinato il lavoro investigativo della Sezione Antiquariato TPC, ha disposto la restituzione dei tondi a favore dello stesso museo grazie alle risultanze probatorie acquisite dai Carabinieri e al riconoscimento delle due opere da parte del presidente del Museo delle Ceramiche di Castelli. La ceramica di Castelli, famosa in tutto il mondo per la sua raffinatezza e qualità artistica, rappresenta uno dei simboli più significativi della tradizione abruzzese. La testimonianza artistica maiolicara della piccola città di Castelli si trasmette di padre in figlio da oltre cinque secoli, e grazie a questo importante recupero i due beni rientrano a far parte del patrimonio locale.
La croce astile processionale del XIII sec. era stata trafugata negli anni ’60 dall’Abbazia di San Salvatore a Castelli (TE) ed era finita nelle sale espositive del Museo Civico di Sant’ Agostino a Genova. L’oggetto sacro era stato individuato dai Carabinieri TPC nell’ambito di specifiche verifiche sull’origine dei beni culturali custoditi presso le strutture museali nazionali.
L’Amministrazione comunale, rappresentata oggi dalla Consigliera incaricata Alessia Di Stefano che in prima persona ha gestito le pratiche e le relazioni, si dice entusiasta di questo prezioso ri-arricchimento del Museo e della comunità ed annuncia la prossima presentazione ufficiale delle nuove opere e del nuovo allestimento del Museo che le ospiterà presso il Museo stesso.