E’ tornato a casa il 35enne progettista meccanico di Colledara dopo l’avventura a bordo del suo Bravo Piaggio modificato per portarlo sul tetto del mondo dopo 18.000 chilometri. Guarda lo Speciale di SuperJ
COLLEDARA – Una grande festa, che ha coinvolto tutto il paese e una folla di amici, tutti quelli che lo hanno seguito e accompagnato in una impresa: Mirco Di Filippo è tornato a Villa Petto oggi pomeriggio dopo essere stato in Nepal… col motorino. Sì, con il fedelissimo e longevo ‘Bravaccio’, come lui ama definire il suo due ruote, un Bravo Piaggio datato ma riadattato da questo 35enne progettista meccanico di macchine automatiche di Colledara.
Un viaggio lungo 13 mesi, iniziato il 12 aprile del 2024 e conclusosi alle 13:28 di oggi, con il taglio del nastro all’ingresso del ‘motodromo’ formato da una folla di compaesani e fans ai piedi del Gran Sasso, riuniti per il grande rientro.
Mirco ha compiuto una impresa, che non puoi nemmeno immaginare, nemmeno se sei un biker abituato a macinare chilometri lungo strade e autostrade del mondo. Della stragrande parte di questi viaggi, quello del caparbio e tenace centauro teramano non gli somiglia nemmeno lontanamente. Intanto nei numeri: 7 mesi di preparazione, 16 chili persi, oltre 300 giorni di viaggio, 18.000 chilometri percorsi, oltre 600 litri di benzina, ma soprattutto, come ha sempre ripetuto, 1.000 nuovi amici, oltre 100 giorni di pianti e risate, oltre 100 problemi da risolvere, compresi i guasti meccanici, ma ci è sempre riuscito a far fronte egregiamente.
Da Villa Petto e Katmandu, passando per Grecia, Turchia, Georgia, Armenia, Russia, evitando l’Iran per problemi di visto, e poi in l’Afghanistan, Pakistan e India. Un percorso vissuto dal di dentro, affrontando deserti e check-point con grande incertezza, scoprendo e partecipando alla vita quotidiana degli abitanti del mondo, in una fantastica immersione negli usi e nei costumi, respirando quelle vite e quelle culture. Ha affrontato pericoli e incertezze, superato crisi e handicap logistici, fatto di necessità virtù, sostenuto dal pensiero e dai messaggi della sua famiglia, del fratello gemello e del fratello maggiore, dei suoi genitori, di chi non lo ha lasciato mai solo in questa avventura, grazie ai social con cui lui ci ha fatto vivere praticamente dentro quei meravigliosi posti che ha visitato.
Ce l’ha fatta, e chi lo conosce non aveva dubbi, dimostrando di poter attraversare il mondo a 40 chilometri all’ora, seduto su un ‘cinquantino’ attrezzato con il quanto necessario. Chapeau Mirco! adesso goditi il meritato riposo.
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