Una teramana di 77 anni contattata da finto maresciallo che chideva 12.000 per ‘liberare’ il figlio in stato di fermo. Ha inviato un messaggio whatsapp al vero carabiniere chiedendo aiuto. I tre bloccati con soldi e monili a casa della donna: hanno patteggiato 16 mesi e 800 euro
TERAMO – Ha ricordato i consigli che aveva ascoltato nel corso di un incontro informativo con i carabinieri sulle truffe agli anziani e quando ha ricevuto la telefonata di un fantomatico maresciallo che le chiedeva il pagamento di 12.000 euro per ‘liberare’ il figlio coinvolto in un incidente con un ferito gravissimo, lei ha inviato un messaggio whatsapp al vero carabiniere chiedendo aiuto: in questo modo la 77enne teramana è riuscita a far arrestare tre truffatori, uno dei quali si era già introdotto nella sua abitazione e si era fatto consegnare monili e denaro contante.
La corretta reazioneIeri sera in Teramo i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Teramo hanno tratto in arresto tre persone provenienti da fuori provincia per il reato di truffa aggravata.
I militari della sezione operativa si sono infatti posizionati all’interno e all’esterno dell’abitazione: i complici del primo uomo bloccato sono stati fermati mentre aspettavano il ritorno del ‘compare’, a bordo di una macchina presa a noleggio. Sono stati recuperati 2.500 euro in contanti, oltre a preziosi in oro per un peso complessivo di 850 grammi, che sono stati restituiti alla vittima.
La macchina dei tre è stata sottoposta a sequestro, assieme ai cellulari utilizzati dagli stessi. Il pm di turno ha disposto il loro trasferimento nelle camere di sicurezza dell’Arma per poi disporne la comparizione dinanzi al gip per il rito direttissimo. Tutti e tre hanno patteggiato una pena di 16 mesi di reclusione e 800 euro di ammenda. Sul conto degli stessi è stata avviata la procedura per l’adozione di una misura di prevenzione che li allontani da questa provincia non avendo alcun interesse né di tipo lavorativo né affettivo.