Il consigliere d’opposizione accusa il primo cittadino di aver “raccontato balle ai teramani” e annunciato troppe volte progetti pronti e lavori imminenti per coprire i grossi ritardi
TERAMO – Secondo il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Antonetti, il sindaco Gianguido D’Alberto continua a prendere in giro i cittadini teramani attribuendo a lungaggini burocratici le mancanze invece imputabili all’amministrazione comunale circa il recupero strutturale e funzionale della vecchia sede municipale di piazza Orsini.
Secondo il consigliere di opposizione il primo cittadino si sarebbe lanciato più volte in trionfalistici annunci di progetti pronti e gare di appalto imminenti, sin dal febbraio 2023, sapendo di raccontare “balle ai cittadini” se soltanto “a fine gennaio 2024 … il Comune ha presentato all’USR il progetto definitivo esecutivo per un esame preventivo prima dell’invio al Sub Commissario e ben sapendo: che solo dopo quest’ultimo avrebbe dovuto indire una conferenza di servizi speciale per l’acquisizione del parere e del nulla osta, che solo dopo un primo esame del progetto si sarebbe potuto procedere ulteriormente nell’istruttoria e alla prima approvazione del progetto che sarebbe stato sottoposto all’esame della Sovrintendenza, che solo dopo, in caso di mancata richiesta di modifiche, sarebbe potuta avvenire l’approvazione definitiva, che solo dopo l’adozione del Decreto di concessione del finanziamento … avrebbe potuto essere indetta la gara per l’individuazione dell’impresa che eseguirà i lavori!”
“Purtroppo – prosegue Antonetti – grazie alla ‘bontà dell’azione amministrativa che abbiamo portato avanti’ è successo che l’importo di 5,2 milioni di euro previsto nel 2020 è lievitato a maggio 2023 a 9,6 milioni e a settembre 2024 a 10,2! Grazie di cuore, Sindaco! Continui così! Sindaco – conclude Antonetti – lei è sempre meno credibile e, per la città, deve fare un ultimo e doveroso atto di dignità: DIMETTERSI! Soltanto le sue DIMISSIONI IMMEDIATE potranno dare senso ed efficienza al presente e al futuro di Teramo!”.