‘Insieme per Nereto’, è polemica aperta sulla decisione di privatizzare: “Si riducano gli stipendi e restituiscano il diritto a servizi accessibili”
NERETO – “È arrivato il giorno in cui oltre venti anni di esperienza amministrativa vengono spazzati via da una ennesima, clamorosa, scelta: la cessione ai privati dei servizi essenziali destinati alle famiglie, come l’Asilo Nido, ed il contestuale esorbitante aumento del relativo costo di accesso. L’Amministrazione Laurenzi – quella stessa che per un quarto di secolo ha fatto della critica al centrosinistra il suo marchio di fabbrica – oggi abdica al suo ruolo, scaricando sui cittadini ogni responsabilità e ogni onere finanziario“.
E’ lapidaria la valutazione del Coordinamento ‘Insieme per Nereto – Matteo Settepanella Sindaco’, sulla decisione dell’amministrazione comunale neretese di esternalizzare l’asilo nido. “Oramai è evidente a tutti che la Regione Abruzzo a guida centrodestra ha indirizzato con ostinazione questa strategia di smantellamento e privatizzazione. Sanità, asili nido, manutenzione urbana, servizi sociali…: tutto è finito nel grande calderone delle esternalizzazioni, con profitto assicurato per gli operatori privati e volumi di spesa per le famiglie aumentati senza ritegno. Da tale indirizzo non si sottrae l’Amministrazione comunale a guida Laurenzi e Nereto si ritrova con tariffe raddoppiate e servizi ‘essenziali’ ancora più cari dell’offerta privata“.
“L’aumento delle tariffe in modo così spropositato – scrive l’opposizione – avrebbe dovuto costituire la extrema ratio e la stessa Amministrazione, nelle circostanze di difficoltà, avrebbe dovuto prima porre in essere tutta quella ampia ed articolata attività politico–amministrativa possibile sfruttando la tanto vantata ‘filiera relazionale’ con la Regione ed il Governo nazionale. È in momenti come questi che l’eccellenza amministrativa sbandierata in tante occasioni, deve rivelarsi efficace ed efficiente mediante la ricerca e il lavorio instancabile che possano consentire soluzioni con il minore aggravio possibile per i cittadini, cittadini che specie in queste situazioni avrebbero bisogno di esempi virtuosi. Si riducano gli emolumenti tutti gli Amministratori, a cominciare dal Sindaco, si eliminino i compensi per la Presidenza del Consiglio Comunale e si devolva tutto alle casse del Comune: non è demagogia, non è consona alla nostra cultura, ma è manifestazione di buon senso e di disinteresse personale rispetto al prevalente interesse pubblico.
“Non sono bastati loro oltre venti anni di partecipazione all’Amministrazione Comunale, più di dodici dei quali in posizioni apicali alla guida di essa, ma dopo tutto questo tempo ci sentiamo ancora ripetere che le colpe sono del passato e che l’unica soluzione è affidarsi ad enti e organismi privati facendo ricadere tutto sulle spalle dei cittadini. Non è bastato loro il periodo segnato dal Covid, durante il quale abbiamo messo sempre a disposizione il massimo supporto possibile, senza richiesta di alcuna contropartita, nel fermo intento di evitare ogni atteggiamento che potesse dare origine alla benché minima polemica strumentalizzabile. Non è bastato loro poter godere, tra misure anti-Covid, 110%, PNRR, Click-Days e Bonus vari, della più ampia messa a disposizione di risorse finanziarie mai registrata negli ultimi cinquanta anni. All’attuale maggioranza in Consiglio Comunale non è bastato nemmeno raggiungere un così importante risultato elettorale come quello conseguito nelle ultime elezioni amministrative.
“Se tutto quanto questo non è bastato, così come ci è stato definitivamente confermato dalle continue dichiarazioni di questi ultimi giorni – conclude il Coordinamento ‘Insieme per Nereto’ -, allora ci sentiamo ampliamente legittimati nell’indicare un’unica, definitiva responsabilità posta sulle spalle di questa Amministrazione: restituire ai cittadini il diritto a servizi comunali accessibili e di qualità – o farsi da parte“.