Prati di Tivo. E’ sempre polemica sulla riapertura della cabinovia: l’imprenditore a cui un giudice di appello ha riaffidato gestione e custodia contesta le somme e accusa il presidente Tudisco. Il conto ammonta a 23mila euro
TERAMO – E’ tornato nell’alveo del rimpallo, il caso Prati di Tivo, stazione ormai diventata famosa dappertutto più per la polemica tra il gestore ‘giudiziario’ Finori da una parte, e amministratori, operatori, appassionati della montagna dall’altra, che per la sua splendida cornice ambientale e le sue potenzialità turistiche.
La fantasmagorica decisione con cui un giudice della corte d’appello dell’Aquila, ha riassegnato custodia e gestione degli impianti a Finori, concedendo – su ricorso dello stesso – la sospensiva della sentenza di primo grado che disponeva invece il rientro in possesso alla Gst, ha messo sul piatto un’altra discussione cosmica sulla titolarità di questa o quell azione, prodroma alla eventuale riapertura della seggiocabinovia.
Dopo il teatrino andato in scena ai Prati domenica scorsa, un sit-in organizzato dall’amministrazione comunale di Pietracamela per sensibilizzare l’opinione pubblica su una paralisi da evitare dell’economia locale e diventato passerella per lo stesso Finori, nei panni, udite udite, della vittima sacrificale, il discorso è stato scientemente trasferito su altri passaggi del percorso procedurale che porta alla agognata riapertura estiva.
Dopo aver sentito nuovamente parlare (e scrivere), ‘ad mentulam canis’ come da catulliana memoria, degli O’BellX, delle manutenzioni, ordinarie e straordinare, degli impianti, di GasEx e reti paravalanghe, adesso si parla solo di concessione degli usi civici sui suoli: Finori usa gli organi di informazione amici per attaccare l’Asbuc, nel tentativo di demonizzare il suo presidente, Paride Tudisco, reo soltanto di aver preteso il pagamento per il rilascio. Un argomento, quello dei soldi da sborsare, al quale Finori da sempre è allergico.
“Rispondo alle inesattezze pubblicate dagli organi di stampa – è costretto a spiegare Tudisco -. Premesso che durante una intervista, durante il sit-in dei Prati di Tivo, ho dichiarato, in qualità di pressidente dell’Asbuc di Pietracamela, che, previa lettura della pec trasmessa dalla Finori srl inerente i titoli finalizzati al rilascio della concessione dei suoli, e successiva verifica della correttezza della documentazione allegata, presumibilmente, in un paio di giorni, avrei potuto rilasciare la disponibilità dei terreni e così è stato. Abbiamo prontamente trasmesso la nota inerente le disposizioni economiche del contratto da sottoscrivere il 23 giugno. La Ditta Finori, per il tramite del suo legale, ha contestato gli importi dovuti, mentre Finori stesso, durante il sit-in aveva dichiarato, a tutti gli organi di stampa, di voler pagare al fine di permettere la riapertura degli impianti.
“Sterili le lagnanze circa gli importi richiesti considerando che trattasi di cifre ben definite, rimarcate da questa Amministrazione anche per mezzo di apposite note predisposte in aderenza a quanto determinato dalla Regione Abruzzo, disposizioni di cui la Ditta Finori è sempre stata a conoscenza avendo gestito nelle passate annualità gli impianti di risalita“.
Di cosa parliamo? L’Asbuc, per il rilascio della concessione sui terreni (che lo ricordiamo fu ritirata per risoluzione anticipata dovuta ad inadempienza di Finori nel dicembre 2024), ha chiesto che Finori paghi il pregresso di 13.616 euro (dal 21 dicembre 2024 fino al 12 maggio 2025, data della sentenza di primo grado del tribunale civile di Teramo) più il canone previsto fino alla data in cui è stato fissato il giudizio di merito, il 16 dicembre 2025 (ovvero altri 18.700 euro). Per andare incontro alle esigenze di Finori, l’Asbus gli ha fatto sapere di offrirgli una diversa ripartizione delle somme, esigendo, per quel che riguarda il canone correntge, soltanto la quota parte fino al giudizio fissato per la sospensiva, ovvero il 16 settembre prossimo (e non al 16 dicembre per il merito). Si tratta di 8.873 euro in meno.
Quindi, per poter avere la concessione, Finori deve versare all’Asbuc di Pietracamela, la somma complessiva di 23.492 euro.