Il nodo del mercato coperto, dove sono ancora in corso le demolizioni e lo spazio pubblico è invaso dai rifiuti delle imprese. Ma Di Marcantonio è distratto
TERAMO – Troppo preso dalle passerelle in video per esaltare lavori riconsegnati a metà o da temerarie investiture di amiche consigliere a candidata sindaco, l’assessore comunale ai Lavori pubblici si distrae invece sui cantieri pubblici più ‘pesanti’, quelli che, nonostante siano partiti, stanno accumulando gravi ritardi nel cronoprogramma. Due sui tutti: la nuova autostazione degli autobus e il mercato coperto.
Su quest’ultimo non c’è soltanto la rabbia dei commercianti di piazza Verdi o dei residenti che lamentano il persistere di un tunnel di passaggio in via Muzii ormai inutile o un abbandono totale legato al rilento procedere dei lavori. C’è anche la segnalazione, che diventa un’accusa precisa, del consigliere comunale Berardo Rabbuffo, che punta il dito sul quasi fermo dei lavori e sull’occupazione, inspiegabile, di una intera piazza, per stoccare rifiuti di cantiere, quando invece potrebbe essere riaperta all’utilizzo.
I cartelli esposti indicano nel 21 gennaio 2026 il termine per la riconsegna del mercato coperto ristrutturato. Una responsabilità non da poco, considerando che si tratta di un edificio atteso non solo dai residenti e dai teramani, ma soprattutto da un nutrito numero di commercianti per i quali i mercati generali hanno costituto un volano di sviluppo dell’economia e una ‘casa’ dove hanno vissuto per decenni. Ma come si farà a rispettare quella data, se nel cantiere si vedono pochissimi operai e l’opera procede a passo di lumaca?
A quanto pare o non c’è sufficiente ‘pressione sull’impresa o le imprese impegnate da parte dell’assessore ai Lavori pubblici o, peggio, come accaduto ad esempio sull’ipogeo o ancora per l’autostazione di piazzale San Francesco, lo stesso non ha voce in capitolo, nonostante i proclami all’epoca della sua investitura: Marco Di Marcantonio verrà ricordato per colui che aveva garantito di portare a compimento, in poco tempo dalla nomina ad assessore, quei lavori avviati dal predecessore Cavallari e mai conclusi. Una boutade, insomma, l’ennesima.
Rabbuffo lo ha sostenuto anche nel corso del consiglio comunale di oggi pomeriggio riservato alle interrogazioni: chi controlla i lavori che sono ancora fermi alle demolizioni e poi, perchè l’occupazione di suolo pubblico – che non si paga dice – viene concessa per accumulare rifiuti e sottratta al pubblico utilizzo. Verificate invece di spararvi le pose sul nulla cosmico fatto finora?
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