Catanese di origine, teramano d’adozione: dal 1993 ha prestato servizio nei Nuclei carabinieri sempre di prima linea. Le esperienze in Ghana, Ciad, Sahara occidentale e Bosnia
TERAMO – Ne ha viste tante nel corso della sua carriera all’interno dell’Arma, il brigadiere capo Carmelo Dario Santonocito, dal 1988 quando decisi di arruolarsi, ad oggi, quando va in pensione dopo oltre 40 anni nei carabinieri. Catanese, scelse Teramo come sua città adottiva, nel 1993, quando vi arrivò per servizio: dopo le prime esperienze tra l’Abruzzo e il Molise (Pietrabbondante, San Pietro Avellana, Castel del Giudice, Nerito di Crognaleto) nel Nucleo informativo del comando provinciale di Teramo trovò il primo incarico nel capoluogo, e fino a oggi ha lavorato al Nucleo investigativo (1997-2006) e al Nucleo radiomobile (2014-2016).
Tra queste esperienze, ha partecipato nel 2003 ad una importante missione internazionale in Bosnia, nella Multinational Specialized Unit nell’ambito SFOR, e dal 2006 al 2010, ha ricoperto un incarico di prestigio presso l’Ambasciata italiana in Ghana.
Santonocito ha ricevuto numrose onorificenze, tra le quali la Medaglia di bronzo della Difesa nazionale francese, Medaglie ONU per le missioni in Sahara Occidentale e in Ciad, oltre a diverse benemerenze conferite dal Ministero della Difesa e dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Di particolare rilievo l’encomio semplice conferitogli nel 2007, quando, in qualità di addetto al Nucleo operativo del Comando provinciale di Teramo, condusse con spiccata professionalità e spirito di sacrificio una complessa indagine – sviluppata anche in collaborazione con organi di polizia straniera – che portò allo smantellamento di un sodalizio criminale responsabile di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, con la denuncia di 36 persone e l’emissione di 23 ordinanze di custodia cautelare. A questo si aggiunge un precedente encomio semplice ricevuto nel 2001, per aver sventato una rapina, dimostrando coraggio e prontezza operativa.
I superiori lo hanno sempre descritto come un militare di altissimo profilo, collaboratore prezioso e convinto servitore dell’Istituzione. Stimato per la professionalità, la lealtà e la signorilità, il Brigadiere capo Santonocito ha lasciato un segno profondo nella comunità militare teramana e soprattutto nei rapporti con i giornalisti.
