Scontri derby, i tifosi accusano: «Errori nella gestione dell'ordine pubblico»

TERAMO – Ha uno strascico polemico ancora oggi, a distanza di una settimana, la ricostruzione di quanto accaduto al termine della partita tra il Teramo e L’Aquila, dentro e fuori allo stadio Bonolis sul fronte delle opposte tifoserie. La versione data dalla polizia non trova ovviamente d’accordo la tifosera biancorossa, la cui componente che fa riferimento al gruppo “Teramo Zezza – Al cospetto del Diavolo" critica aspramente l’operato delle forze dell’ordine, sostenendo che la reazione dei tifosi è stata provocata da una discutibile gestione del servizio d’ordine pubblico. «Il deflusso è avvenuto regolarmente – si legge in una nota di ‘Teramo Zezza’ -, ma è normale, essendo le stesse divise da una sottile rete metallica, che questo avvenga fra sfottò e invettive. Tutto ciò si sarebbe concluso naturalmente dopo che i tifosi aquilani fossero ripartiti; invece, la pessima gestione del servizio d’ordine ha prodotto il lancio di più lacrimogeni fra la folla dove, per il deflusso, erano presenti anche donne e bambini, provocando la inevitabile reazione di quanti hanno assistito ad una azione spropositata da parte di chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico e che spesso, come domenica, è la prima causa di incidenti». La tifoseria ultrà chiede che vengano analizzate queste situazioni prima di «minacciare diffide a destra e a manca», individuare sooprattutto se tutto, nel servizio d’ordine, «sia stato gestito con la dovuta oculatezza o se gli interventi siano stati il frutto di una deficitaria improvvisazione». «Siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità – concludono i tifosi – ma chi di dovere dovrebbe essere pronto ad assumersi le proprie non nascondendosi dietro un comunicato fuorviante dalla realtà».