TERAMO – Erano affidati loro perchè li proteggessero, perchè li tenessero in custodia in loro assenza: è invece li punivano, li vessavano, li opprimevano, forse anche li "usavano" per giochi erotici. E’ la drammatica storia scoperta dagli agenti dell’ufficio minori della squadra mobile di Teramo, in sei mesi di delicatissime indagini, al centro delle quali ci sono due fratelli, un maschietto e una femminuccia. Il gip del tribunale di Teramo, Antonella Di Carlo, ha disposto l’arresto nella loro abitazione di una coppia di coniugi quarantenni di un paese dell’entroterra teramano. Su di loro ci sono le accuse di aver vessato e picchiato i due fratelli, all’epoca dei fatti minori degli anni 10, figli di amici e vicini di casa. A chiederne l’arresto il sostituto procuratore Serena Bizzarri, al termine di una indagine durata sei mesi, nel corso della quale sia le assistenti sociali, che lo stesso pubblico ministero e infine la psicologa consulente tecnico del giudice, hanno verificato i racconti dei due bambini, che si sono confidati all’inizio con le rispettive maestre a scuola. Secondo quanto ricostruito dagli uomini diretti dal vicequestore Gennaro Capasso, i fatti si sarebbero verificati nel periodo compreso tra il 2003 e il 2007. La motivazione addotta per giustificare i maltrattamenti sarebbe stata quella di usare le punizioni per rendere più disciplinati i due fratelli. Tra i racconti dei bambini ci sarebbero anche riferimenti a particolari giochi che coinvolgevano la sfera sessuale e palpazioni sul corpo da parte dell’uomo della coppia, al quale viene contestato anche il reato di violenza sessuale. Sulla vicenda era intervenuto anche il tribunale dei minorenni dell’Aquila che aveva disposto il divieto di incontro tra i coniugi e i due bambini, provvedimento però disatteso. E’ stato questo, e dunque il rischio di reiterazione del reao, oltre a ulteriori sviluppi nella vicenda, a convincere il gip all’emissione delle due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dei coniugi. Un ulteriore aspetto dell’inchiesta riguarda il chiarimento della posizione dei genitori dei bambini vittime della violenze.
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