TERAMO – Il Consiglio provinciale di Teramo ha votato all’unanimità un ordine del giorno che sollecita la prosecuzione dell’affidamento dei servizi alla società in house Teramo lavoro per continuare a garantire servizi e livelli occupazionali. In aula anche una rappresentanza dei dipendenti della Teramo Lavoro, senza contratto dal 25 giugno, e l’amministratore delegato della in house, Venanzio Cretarola. Diversi i commenti. “Dobbiamo stare sulla stessa barca condividendo insieme la sorte della Provincia – ha detto il consigliere Diego Di Bonaventura (Pdl), proponendo l’ordine del giorno e rivolgendosi ai lavoratori della in house -. Alla struttura amministrativa chiediamo di esprimersi in maniera chiara, in assoluta libertà professionale e di coscienza, in merito al riaffidamento dei servizi alla Teramo lavoro". Renzo Di Sabatino, a nome della minoranza, ha dichiarato: “Di fronte al problema dei lavoratori le polemiche passano in secondo piano; noi non abbiamo condiviso il percorso che ha condotto alla nascita di Teramo lavoro così come non ne abbiamo condiviso le scelte ma di fronte ad un centinaio di famiglie che rischiano di rimanere senza un reddito ci assumiano le nostre responsabilità. Però vogliamo chiarezza: dobbiamo sapere se i soldi ci sono o non ci sono; se la Regione si sta comportando correttamente o meno; quali sono i passaggi che amministrativi che possono essere fatti”. Il presidente Catarra, nel ripercorrere i passaggi che hanno condotto alla situazione attuale ha annunciato che venerdì scorso è stata consegnata alla Regione Abruzzo – alla struttura amministrativa dell’Assessorato alle Politiche del Lavoro – tutta la documentazione sul controllo della spesa del Fondo Sociale Europeo. Il controllo di secondo livello, dopo una verifica compiuta su 15mila documenti, ha certificato la sostanziale correttezza della spesa del Fondo sociale Europeo; rispetto alle “discrasie” già rilevate dal controllo di primo livello operato direttamente dal settore Lavoro, la società Teramo lavoro ha accettato di decertificare 9000 euro relativi al servizio Bottega Scuola e Formazione diretta: progetto “Donne ora visibili”. “Si tratta di spese che negli anni passati sono sempre state rendicontate con il Fondo Sociale Europeo – ha sottolineato Catarra – oggi mi si dice che non va più bene e chiudiamola così. Ma siamo ben lontani dalle accuse, dalle illazioni, dal clima di sospetto creato attorno a tutto quello che riguarda la Teramo Lavoro che ci ha reso la vita molto difficile e che è per molti versi è responsabile degli ostacoli odierni perché si è perso molto tempo e il quadro di riferimento legislativo risulta profondamente modificato e molto più incerto per tutti”. Questa documentazione servirà anche alla Commissione Europea che verifica la correttezza della spesa sul Fondo sociale la quale, in seguito agli esposti sulla Teramo Lavoro e agli articoli di stampa, aveva chiesto chiarimenti alla Regione circa la correttezza dell’utilizzo dei fondi da parte dell’ente.
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